Addio al maestro Alberto Fremura. “Una perdita inestimabile”
Alberto Fremura con la Veste Sacra del Sodalizio Mvschiato (foto gentilmente inviata dal Sodalizio Mvschiato)
E' scomparso a 87 anni. Vignettista e pittore, Fremura è stato il "custode" della Torre di Calafuria. Caprina: "Ha dato il via ad una scuola di disegnatori, senza mettersi mai in cattedra". Sardelli: "Come Sodalizio lo ricorderemo. Mi dispiace che Livorno non lo abbia forse mai pienamente capito e conosciuto". Fremura, fa sapere la famiglia, tornerà a Livorno. Il ricordo dell'assessore Lenzi
“Ad Alberto sono legato sin da quando ero bambino. Ci lega una forte amicizia artistica e non solo. Ho un mare di ricordi. Pensi che lo studio in cui mio padre tuttora lavora, in via Franchini, è quello che ha aperto insieme ad Alberto. Si chiamava, allora, studio Plakat”. Il direttore d’orchestra e flautista Federico Maria Sardelli, che ringraziamo per la disponibilità, ricorda a QuiLivorno.it l’amico Alberto Fremura, vignettista e pittore, scomparso a Fenis, in Val d’Aosta, dove risiedeva da pochi anni vicino alla figlia maggiore, all’età di 87 anni. Per decenni, da metà degli anni ’70 fino al 2013, il Maestro è stato il “custode” della Torre di Calafuria: il suo studio artistico e il suo pensatoio. Il suo nome in campo artistico ha significato ironia, sagacia, acutezza e maestria. “Alberto ed io abbiamo fatto diverse mostre insieme e gite estive – prosegue Sardelli – Ricordo per esempio i tanti vinarelli. Oppure quando, proprio alla Torre, una volta lui fece me e io feci lui: una scultura caricaturale in creta”. Come non menzionare poi il Sodalizio Mvschiato i cui appartenenti hanno elevato e osannato Fremura al grado di Maestro: “Alberto è stato uno dei fondatori del Sodalizio insieme a me, mio padre Marc Sardelli, Ettore Borzacchini e Stefano Caprina”. Sardelli si augura ora che Fremura possa essere ricordato: “Mi dispiace che Livorno non lo abbia forse mai pienamente capito e conosciuto. Come vignettista sì, ma poco come pittore. Noi come Sodalizio ci inventeremo senz’altro qualcosa per ricordarlo, credo farà altrettanto anche il Comune. Magari con una mostra. Alberto, che era persona riservata, ha dato tanto all’arte e a Livorno”. Bellissimo anche il ritratto di Fremura da parte di Stefano Caprina, che ringraziamo: “Alberto ha dato il via ad una scuola di disegnatori, senza mettersi mai in cattedra. La scomparsa di Alberto è una perdita inestimabile. Ci ha insegnato che si può vivere anche di umorismo e idee geniali. Io personalmente ho cominciato ad amarlo all’età di 16 anni. Come non ricordare che per decenni, quotidianamente, ha pubblicato vignette su La Nazione e Il Resto del Carlino. E’ stato uno dei primi vignettisti a comparire sui giornali. Non solo: ha pubblicato vignette su una delle riviste di umorismo più antiche in Europa come il Punch: vignette senza parole, all’inglese. Come disegnatore poi ha disegnato dal punto di vista umoristico tutto, prima di tutti. Come persona Alberto aveva una spiritualità tutta sua, quasi francescana, quando dalla Torre si metteva lì ad osservava piccoli dettagli della natura. E te passavi dalla Torre salivi in cima fino alla terza stanza, il Paradiso come lo chiamavano noi, parlavi con lui di filosofia e stavi bene”. Alberto, fa sapere la famiglia, tornerà a Livorno. Prematuro al momento dire quando.
Nel video che potrete vedere cliccando qui il “nostro” ricordo dell’artista quando, nel 2013, andammo a trovarlo all’interno dell’antico avamposto a picco sul mare andando così alla scoperta del suo “antro” e di tutte le meraviglie e “stranezze” che lo componevano. Il ricordo dell’assessore Lenzi: “Urge diluvio. Stop. Mi è sempre rimasto impresso questo titolo di un libro di vignette, laconico, lapidario come un telegramma. Con queste vignette Alberto Fremura commentava i casi di politica di costume e di nera più eclatanti degli anni ‘70. Faceva ridere, ma ridere amaro, e con molta intelligenza. Pur avendo respirato a pieni polmoni l’humour livornese e pur avendo amato sempre Livorno tanto da non averla mai lasciata se non negli ultimi anni della sua vita, Alberto Fremura non è mai stato un “provinciale”. Sferzante, senza peli sulla lingua, pennino sublime e apprezzatissimo, è stato un disegnatore e un caricaturista d’eccellenza, per quotidiani nazionali, libri e perfino per il calendario di Frate Indovino. Amatissimo pittore, conosciuto a livello nazionale è stato nel suo studio nella torre di Calafuria quasi un’attrazione di Livorno, meta di appassionati d’arte. Non ha mai perso il suo spirito dissacrante e il suo divertimento più grande è stato quello di animatore, come Maestro del Sodalizio Mvschiato, che riunisce personaggi della Livorno artistica creativa quali Federico Maria Sardelli e Stefano Caprina/Capras. Ai familiari giungano le condoglianze dell’Amministrazione Comunale”.
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