Accademia Navale, inaugurato il nuovo anno accademico
Presente anche il sottosegretario alla Difesa, senatore Stefania Pucciarelli. Prima di dichiarare aperto l’anno accademico, il capo di Stato Maggiore della Difesa, ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone ha ripercorso i 140 anni di vita dell’Istituto
La Marina Militare e il suo ruolo in un contesto geopolitico e geostrategico profondamente mutevole è stato il tema principale della cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2021-2022 dell’Accademia Navale di Livorno svoltasi venerdì 19 novembre, nell’istituto di formazione (clicca qui o sul link in fondo all’articolo per consultare la fotogallery).
“Un ruolo abilitante di proiezione avanzata per difendere e promuovere un Sistema di interessi nazionali particolarmente ampio e distribuito come quello italiano, che trova nella dimensione marittima la sua preponderante direttrice di sviluppo” ha sottolineato il sottosegretario alla Difesa, senatore Stefania Pucciarelli, nel corso del suo intervento rivolto alle nuove generazioni di ufficiali frequentatori dei corsi in Accademia, agli studenti universitari iscritti ai corsi di laurea e ai partecipanti all’Italian Naval Academy International Fall Semester. “Si tratta di un’enorme responsabilità – ha aggiunto la rappresentante del governo – non scevra da momenti di sconforto e difficoltà, ma sempre foriera di soddisfazioni immense nel superarle” .
Prima di dichiarare aperto l’anno accademico, il capo di Stato Maggiore della Difesa, ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone ha ripercorso i 140 anni di vita dell’Istituto: “Provate a immaginare quanti strati di storia abbiano caratterizzato questo istituto, gli eroi che ha formato e forgiato nei loro primi anni di vita in marina: un istituto che coniuga la tradizione e il passato con un iter formativo all’avanguardia e in continua evoluzione. Perché tutto quanto si impara qui ha un senso preciso nella vostra futura vita operativa in Marina. Là fuori vi aspetta un Paese che, finalmente, sta realizzando quanto il mare sia importante. E la Marina che vi aspetta ha questa importantissima responsabilità: difenderne gli interessi. E per fare questo abbiamo una flotta di navi moderne e di equipaggi addestrati, marine alleate che ci apprezzano ed in molti casi ci invidiano. In sintesi una Marina di prim’ordine”.
“La promozione e la diffusione del tema della marittimità e del ruolo che il mare riveste per l’Italia – in tutti gli ambiti: socio-economici, culturali e di sicurezza – rientrano tra gli obiettivi che ho posto in assoluta priorità, dal momento del mio insediamento” ha ribadito il capo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio di squadra Enrico Credendino, sottolineando l’importanza delle sinergie nel campo della formazione, in particolare con le università: “Allievi e frequentatori che hanno deciso di intraprendere questa vita, una professione straordinaria, difficile, impegnativa, ufficiali della Marina Militare di un Paese marittimo dove il mare è fonte di benessere e crescita ma anche di rischi e minacce”.
A fare gli onori di casa il comandante dell’Accademia, ammiraglio di divisione Flavio Biaggi.
Nel corso della cerimonia, la professoressa Maria Chiara Carrozza, presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), ha tenuto una lectio magistralis dal titolo: “Scienza e società: una rinnovata sfida per la ricerca”.
La cerimonia di quest’anno è coincisa con il 140ennale della fondazione dell’Accademia Navale, sorta a Livorno il 6 novembre 1881, dall’unione delle scuole navali pre-unitarie di Genova e di Napoli per volontà dell’allora ministro della Marina Benedetto Brin.
Durante l’evento sono stati consegnati i galloni di brigadiere ed il distintivo d’onore all’aspirante guardiamarina della terza classe del corso normale Davide Todaro, risultato primo per media studi ed attitudine al termine dello scorso anno accademico.
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