25 Aprile, inaugurata in Provincia una selezione di opere di Vinciguerra
L’iniziativa è realizzata dalla Provincia in collaborazione con l’Anppia in occasione delle celebrazioni del 25 Aprile. L’esposizione si potrà visitare dal 26 al 30 aprile
E’ stata inaugurata il 23 aprile, a Palazzo Granducale, un’esposizione di opere del pittore e scultore Antonio Vinciguerra, dal titolo Memorie dell’Invisibile (clicca in fondo all’articolo per consultare la fotogallery a cura di Lorenzo Amore Bianco).
L’iniziativa è realizzata dalla Provincia in collaborazione con l’Anppia (Associazione Nazionale Perseguitati Politici Antifascisti Italiani) in occasione delle celebrazioni del 25 Aprile. A pochi mesi dall’installazione Dal vuoto dell’assenza alla presenza che ci eleva, allestita sempre nella sede provinciale in occasione del Natale, si rinnova il felice rapporto di reciproca stima fra la Provincia e l’artista livornese. Alla cerimonia, insieme all’artista, sono intervenuti il vice presidente della Provincia, Pietro Caruso, il presidente nazionale di Anppia, Spartaco Geppetti e Jacopo Suggi, storico dell’arte e operatore museale, curatore dell’esposizione.
L’esposizione si potrà visitare dal 26 al 30 aprile, nelle forme consentite dalle norme anti covid, negli orari di apertura degli uffici: dal lunedi al venerdi ore 9-13, il martedi e giovedi anche il pomeriggio fino alle 17. Attraverso sei tele e una scultura, Vinciguerra propone una sua personale riflessione in vista di una giornata densa di significati. L’artista – che si era confrontato con il tema della Resistenza nel 2007, realizzando il monumento alle Medaglie d’oro del territorio livornese a pochi passi da Palazzo Granducale -, rifuggendo intenti narrativi impronta la sua riflessione sulla memoria. O meglio memorie, poiché ognuno coltiva la propria, e lo dimostra anche il 25 aprile e il ricordo della Liberazione, che anche se dovrebbe essere un evento storicizzato e condiviso, si presta ancora oggi a interpretazioni diverse. La memoria nella nostra contemporaneità è sottoposta alla pressione di una percezione distorta e distratta del passato da parte della comunità, ed è progressivamente erosa dall’interno, saturata da parole e polemiche, che si affastellano e sovrappongono, elidendosi a vicenda.
Vinciguerra non vuole suggerire alcunché, ma vuole invece evocare uno spazio di meditazione e silenzio. Nel nitore minimalista delle sue opere che abdicano la figurazione e la resa didascalica, l’artista tenta di mettere al centro dei concetti, spesso richiamati dalle assenze e dal vuoto che si incontrano nelle sue opere. In queste superfici polite, nelle scene dove manca un protagonista o dove non si svolge alcuna azione, Vinciguerra sollecita il visitatore a far ricorso alla propria esperienza e alla propria memoria. Discorso a parte merita la tela Senza catene, un’opera iconica, realizzata a seguito delle proteste scatenate dall’omicidio in U.S.A. di George Floyd, è una risposta di Vinciguerra al dibattito talvolta anche violento, che ha visto mettere in discussione i monumenti celebrativi in molti paesi del mondo, fra cui i Quattro Mori di Livorno. Vinciguerra ha reso il monumento in maniera impersonale, adoperando una stampa in digitale, dove alla pittura è demandato invece il compito di evocare quelle inquietanti ombre che dipartono dal monumento, testimoniando ancora una volta che la memoria rimane un campo di battaglia vivo.
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