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Tragedia in porto: muore marittimo. Il cordoglio della politica

Mercoledì 24 Aprile 2019 — 12:16

Sul posto la polizia scientifica e i soccorritori della Svs i quali hanno potuto soltanto constatare il decesso

Tragedia in porto all’interno del Varco Fortezza. Vincenzo Langella, 51 anni originario di Torre del Greco, è deceduto intorno alle 10,30 di mercoledì 24 aprile al Molo 56 (calata Carrara) in seguito ad un incidente sul lavoro. Sul posto si sono portati i volontari della Svs da via San Giovanni con un’ambulanza fornita di un medico a bordo. Purtroppo per il marittimo non c’è stato niente da fare.
Ancora da chiarire la dinamica esatta di quanto accaduto. Al momento è dato sapere soltanto che si tratterebbe di un incidente fatale legato al suo lavoro. Sul posto carabinieri, finanza, la polmare, gli agenti delle volanti, la polizia scientifica e il personale dell’Asl.

Francesco Gazzetti (consigliere regionale Pd) – “Di fronte alla morte sul lavoro di un uomo, un marittimo che aveva il fondamentale diritto di sentirsi protetto mentre svolgeva le sue mansioni, le parole rischiano di suonare vuote e ripetitive. Ciò nonostante, credo che non dobbiamo e non possiamo rassegnarci al ripetersi di questi eventi tragici, che mai accadono per caso, che tante volte si potevano evitare. Certo, bisognerà attendere per comprendere l’esatta dinamica e sarà compito delle autorità marittime e della magistratura chiarire quanto è accaduto ed accertare eventuali responsabilità. Ma occorre anche ribadire che la sicurezza sui luoghi di lavoro non può essere un tema che riemerge solo in queste occasioni, al contrario esso deve essere fissato in cima all’agenda del fare di tutti. Come ha fatto la Regione Toscana che, anche a seguito dell’incidente in cui persero la vita 2 operai nel marzo 2018, si fece promotrice di un Protocollo per la promozione della sicurezza del lavoro nel porto di Livorno e negli stabilimenti industriali dell’area portuale, che prevede un piano annuale delle attività. Certamente, la tragedia di oggi ci dice che ancora non basta e che occorrerà ancora moltiplicare gli sforzi. Nell’esprimere cordoglio e vicinanza ai familiari dell’operaio deceduto ed ai suoi compagni di lavoro, riconfermo l’impegno personale e del gruppo consiliare Pd affinché la sicurezza sul lavoro sia un punto prioritario della nostra azione di governo”.

Sorgente (vicesindaco e candidata a sindaco) – “Un lavoratore di 51 anni è morto in porto nell’esercizio della sua attività professionale su una nave. Sono andata alla Calata Carrara dove è avvenuto il fatto e voglio porgere – seppur in questa forma indiretta – le mie condoglianze alla famiglia di questa persona, deceduta sul posto di lavoro. Una morte bianca inaccettabile come tutte le morti bianche. Mi auguro che la magistratura possa fare piena luce su quanto accaduto”.

Andrea Romiti (candidato sindaco per il centro destra) – “Un’altra tragedia sul lavoro, un’altra tragedia in porto. A Livorno, così come nel resto d’Italia, si continua a morire di lavoro e questo è inaccettabile nel 2019. Servono più controlli da parte degli enti preposti, la sicurezza deve essere il primo requisito da rispettare.  In questo tragico giorno è doveroso, direi indispensabile, superare le divisioni politiche e unirci, tutti noi candidati a sindaco, in una battaglia di civiltà impegnandoci a mettere al centro dei nostri programmi di governo, accanto alla tematica centrale del lavoro, quella ancora più importante della sicurezza dei lavoratori. Espresso quindi anche le mie sentite condoglianze e la più profonda vicinanza alla famiglia del lavoratore”.

Marco Cannito (Città Diversa) – “Un 25 Aprile amarissimo, listato a lutto per l’ennesima Morte sul Lavoro, che ha visto vittima un operaio rimasto schiacciato in porto. Sul tema sicurezza negli ambienti di Lavoro, su tutto ciò che ne concerne e i problemi ad esso legati , riguardanti soprattutto la Nostra Città’, come altre volte interverrò nei prossimi giorni, visto che in molti si sono affrettati a esporre il proprio pensiero, rischiando di fare solo una vetrina elettorale. Si deve essere al fianco di chi ogni giorno lavora in condizioni che non sono in linea con le disposizioni, di chi è costretto a lavorare senza rispetto della Legge 81/08. Oggi però è anche una giornata particolare per chi crede nella libertà , oggi è quel 25 Aprile anniversario di quel giorno in cui dopo aver versato sangue, uomini e donne liberi ci resero nuovamente liberi. Avrei voluto Onorare questa ricorrenza con il Cuore sereno, ma purtroppo ieri la libertà è mancata, ieri  è stata negata la libertà più importante, quella del diritto alla vita e a vivere di lavoro.
Sinistra Italiana – “Ancora un morto sul #lavoro a #Livorno. Ancora una volta nel porto. Non si può andare avanti così: quel porto non può diventare un cimitero all’aria aperta. Rispetto delle norme di sicurezza, prevenzione – conclude il leader di SI – diritti dei lavoratori non possono essere parole vuote ma impegni concreti”.

Simona Ghinassi e Francesco Renda (La Sinistra per Cannito Sindaco) – “È un 25 aprile listato a lutto quello che festeggiamo oggi. La scia di sangue non si arresta: è morto un altro lavoratore marittimo nel Porto di Livorno. Il tragico elenco si allunga inesorabile, descrivendo uno scenario che è inutile nascondere. Dietro al nome di ogni lavoratore c’è una storia, di battaglie troppo spesso perdute che bruciano e portano il segno di un fallimento che vale per tutti. Le Istituzioni dello Stato si riapproprino completamente e senza indugi delle loro funzioni di difesa e controllo. Chiediamo pertanto al Commissario di AdSP di sollecitare ogni decisione o intervento nelle sue facoltà per avviare le opportune quanto indispensabili procedure di garanzia a tutela delle attività portuali, di concerto con i locali organi preposti. Servono regole, serve sicurezza, servono certezze di sviluppo”.

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