Sequestrati accessori e capi di abbigliamento contraffatti per oltre 3 milioni, 18 denunciati
Il sequestro nasce da una attività di intelligence e svariati sopralluoghi, appostamenti e controlli, su strada e in centri di smistamento posta e corrieri espressi: sequestrati 6mila articoli tra i quali qualche orologio falso della Rolex con tanto di scatola artefatta. Perquisizioni a Livorno e provincia
Negli ultimi mesi le Fiamme Gialle del Gruppo di Livorno hanno avviato una articolata campagna operativa anticontraffazione che ha portato al sequestro di un ingente quantitativo di merce contraffatta e alla denuncia di 18 soggetti ritenuti, allo stato, responsabili dei reati di introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi (art. 474 c.p.) e ricettazione (art. 648 c.p.).
Come si legge in un comunicato stampa del 24 gennaio l’attività trae origine da una autonoma attività di intelligence con svariati sopralluoghi, appostamenti e controlli su strada e nei centri di smistamento posta e corrieri espressi. Durante tali attività i militari hanno notato alcuni pacchi “sospetti” per forma, mittente e destinatario (su alcuni era spesso riportato il medesimo nominativo di fantasia come Garibaldi, Lady G ecc…). I successivi approfondimenti investigativi, tramite l’ausilio delle banche dati in uso al Corpo nonché il monitoraggio di talune piattaforme di vendita online, hanno permesso di identificare reali destinatari della merce illecita e di ricostruire l’intera filiera del falso (produzione e distribuzione), procedendo così a diverse perquisizioni a Livorno e provincia. Le operazioni di polizia giudiziaria hanno portato al complessivo rinvenimento e conseguente sequestro di circa 6.000 articoli per abbigliamento riportanti, tra gli altri, i marchi Dior, Loiuss Vuitton, Gucci, Yves Saint Laurent, McQueen, Chanel. Tra i vari articoli irregolari anche qualche orologio falso della Rolex con tanto di scatola artefatta. Le perizie eseguite sui campioni di prodotti contraffatti hanno confermato la natura contraffatta degli articoli sequestrati. Ma l’ottima fattura e realizzazione dei falsi prodotti, prosegue la nota stampa, li avrebbe resi difficilmente distinguibili dagli originali con un ipotizzabile complessivo ricavo al dettaglio di oltre 3 milioni di euro. È verosimile oltretutto che buona parte della merce contraffatta – proprio in virtù dell’elevata qualità delle illecite lavorazioni – non fosse verosimilmente destinata alla sola rivendita massiva (mercati o spiagge) bensì a “soggetti bene” disposti a pagare un prezzo che, inferiore rispetto a quello originale, permettesse di sfoggiare un articolo visivamente uguale a quello originale. I procedimenti penali vertono ancora nella fase delle indagini preliminari e la responsabilità dei soggetti sarà definitivamente accertata con sentenza irrevocabile di condanna.
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