“Se rivuoi i tuoi telefoni dammi 100 euro”: denunciato per estorsione
Nei guai un cittadino albanese di 34 anni. La vittima aveva smarrito, la mattina del 2 novembre, i suoi due telefoni cellulari, che aveva custoditi all’interno della tasca del giubbotto e che probabilmente gli erano caduti mentre rincasava dal lavoro in moto
La squadra mobile ha indagato a piede libero un cittadino albanese, P.L., classe 1987 per il reato di tentata estorsione ai danni di un cittadino livornese. La vittima aveva smarrito, la mattina del 2 novembre, i suoi due telefoni cellulari, che aveva custoditi all’interno della tasca del giubbotto e che probabilmente gli erano caduti mentre rincasava dal lavoro in moto. L’uomo ha subito provato a contattare i due numeri abbinati, ma senza risultato, così come attraverso l’applicazione dedicata che fornisce la posizione esatta dei due apparecchi Iphone.
Nel pomeriggio la moglie ha ricevuto una telefonata e le è apparso proprio il numero di uno dei telefoni smarriti. Dall’altra parte della “cornetta” un uomo, con chiaro accento dell’Est-Europa, le chiedeva la somma di 100 euro in cambio della restituzione dei due telefoni cellulari, fornendo un punto di incontro in un bar di viale Carducci. Una successiva telefonata, sempre sul cellulare della moglie della parte offesa, comunicava il cambio dell’appuntamento e quindi di spostarsi verso l’ingresso della stazione ferroviaria di Livorno. Tuttavia, anche dopo questo secondo appuntamento, nessuno si è presentato. Probabilmente quest’ultimo meeting point aveva l’obiettivo di inquadrare meglio la vittima, per poi dargli un terzo punto di incontro, in un posto più isolato e sicuro, cosa che comunque non avveniva nell’immediatezza.
Tutta l’attività è stata costantemente monitorata dagli investigatori della squadra mobile, a cui la vittima si era rivolta per chiedere aiuto.
La posizione di uno dei due telefoni smarriti, tenuta sotto controllo dal personale di turno tramite l’applicazione dedicata, mostrava che il dispositivo, dalla stazione ferroviaria, si era spostato fino a Montenero, all’interno di un cantiere edile.
Il personale in borghese della questura ha deciso quindi di entrare nel cantiere e durante il controllo degli operai ha identificato lo straniero, che nascondeva indosso uno dei due telefoni, mentre l’altro, spento, si trovava a bordo di un mezzo usato dalla ditta per la quale egli lavora.
L’uomo, accompagnato negli uffici della squadra mobile, è stato sottoposto a rilievi fotodattiloscopici e indagato per il reato di tentata estorsione, mentre i due telefoni riconsegnati al legittimo proprietario.
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