Scappa e poi si scaglia contro i poliziotti, fermato con il taser e denunciato
L'uomo, dopo una lite in via dei Pelaghi, è scappato nascondendosi prima tra le vetture in sosta e poi facendo vari slalom tra le auto in transito e minacciando i poliziotti che lo seguivano. Una volta raggiunto ha cercato di colpirli con la porta della volante che in quel momento era aperta: immobilizzato anche grazie all’aiuto del Taser in dotazione, denunciato per resistenza e lesioni aggravate e portato in carcere alle Sughere in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare
Intervento delle volanti in via dei Pelaghi per la segnalazione di una lite tra un uomo di origini nord africane e una donna che chiedeva aiuto. Giunti sul posto, si legge in un comunicato stampa del 18 giugno, gli agenti hanno trovato i sanitari che soccorrevano la ragazza piangente a terra mentre l’uomo, indicato da alcuni passanti come autore di quanto appena accaduto, si stava allontanando dal luogo dell’intervento. Notando che la volante lo stava inseguendo, lo straniero ha cercato di eludere il controllo nascondendosi tra le vetture in sosta per poi dileguarsi in direzione opposta alla Volante facendo vari slalom tra le auto in transito, causando non poco caos per la circolazione stradale. Durante la fuga, prosegue la nota stampa, più volte ha rivolto minacce, tra cui testualmente “lasciatemi stare che vi ammazzo”, nei confronti dei poliziotti che lo seguivano. Considerando che non voleva fermarsi e che, anzi, una volta raggiunto si è scagliato contro i poliziotti cercando di colpirli con la porta della volante, che in quel momento era aperta, è stato deciso di immobilizzarlo anche grazie all’aiuto del Taser in dotazione. Accompagnato negli uffici di Polizia, prosegue la nota stampa, è stato denunciato per resistenza e lesioni personali con l’aggravante dell’Art. 577 c.p. in quanto fidanzati e portato in carcere alle Sughere in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare. Va precisato che il procedimento penale non è ancora definito e, pertanto, le contestazioni dovranno essere ulteriormente verificate nell’eventuale giudizio. Solo una sentenza definitiva di condanna potrà far ritenere colpevole l’indagato.
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