Rissa in scali Novi Lena, sette giovani denunciati. Due anche per tentato omicidio e lesioni
Per i carabinieri sono i responsabili della rissa avvenuta nei pressi di scali Novi Lena il 17 maggio. Nei confronti di 5 di loro è scattato anche il divieto per 2 anni di accesso nei luoghi oggetto della rissa (DACUR). Alcuni ragazzi nella fuga avrebbero trovato riparo salendo all’interno dell’ambulanza. In un comunicato stampa la ricostruzione di quella notte culminata in un inseguimento con tavola di legno, bastone e coltelli. L'indagine è stata svolta sia con i pedinamenti e l'uso delle immagini delle telecamere di videosorveglianza, sia con il costante e continuo monitoraggio delle pagine social
I carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Livorno hanno denunciato a piede libero 7 giovani per rissa aggravata: due sono stati inoltre denunciati per tentato omicidio e lesioni, mentre cinque (4 italiani e 1 tunisino) hanno ricevuto il provvedimento di Divieto di Accesso all’Aree Urbane (Dacur). Come si legge in un comunicato stampa del 27 agosto, i giovani sono ritenuti responsabili di aver scatenato la rissa nei pressi di scali Novi Lena che durante la notte dello scorso 17 maggio provocò anche il ferimento di due giovani livornesi. Armati di coltelli, due degli indagati di origine nordafricana nel cercare di colpire un giovane ferito che era in procinto di essere soccorso rischiarono di ferire anche il personale sanitario intervenuto. L’attenta analisi delle immagini di videosorveglianza, unita a una costante attività di ascolto ed escussione delle persone informate sui fatti, ha permesso di appurare che i primi screzi alla base dello scontro sfociato in rissa sarebbero iniziati intorno alle 3.30 quando un addetto alla sicurezza di un locale degli Scali era stato avvicinato da una avventrice che lo aveva avvertito di aver avuto poco prima una discussione con due tunisini che avrebbero tentato di aggredirla. In quel frangente l’uomo frapponendosi tra la donna e i due aggressori sarebbe riuscito, a proteggerla temporaneamente.
Tuttavia i due extracomunitari, insieme a un terzo connazionale che era con loro, si sarebbero allontanati dall’ingresso del locale ma subito dopo uno di questi, sfilatosi la maglietta per tentare di eludere un eventuale identificazione dal sistema di videosorveglianza, si è riavvicinato alla ragazza colpendola con un pugno per poi essere fermato sempre dallo stesso italiano.
A questo punto, prosegue il comunicato stampa, è iniziata una violenta colluttazione a cui si sono uniti anche dei ragazzi livornesi lì presenti che a loro volta hanno aggredito i tre extracomunitari, facendo rapidamente degenerare il tutto in una rissa, culminata col lancio di una tavola di legno da parte dei tunisini verso gli italiani poco prima di fuggire verso piazza Giovine Italia. I ragazzi italiani, uno dei quali nel frattempo si è armato di un bastone, sono partiti all’inseguimento dei tre nordafricani i quali, per ostacolarne i movimenti, hanno rovesciano i contenitori della raccolta differenziata presenti in piazza e hanno iniziato a lanciarne il contenuto verso gli inseguitori. L’intervento dell’addetto alla sicurezza, sopraggiunto nel frattempo, è riuscito a calmare alcuni dei partecipanti alla rissa, prima che uno degli italiani riaccendesse la lite. Alla fine della rissa due dei tre tunisini sono rimasti in piazza Giovine Italia con il bodyguard, mentre gli italiani hanno fatto ritorno al locale. Pochi istanti dopo tuttavia il terzo extracomunitario che si era allontanato è sopraggiunto in piazza armato di coltelli cedendone uno ad un connazionale per poi dirigersi entrambi alla ricerca del gruppo di italiani. Notati questi ultimi in piazza Mazzini, immediatamente è partito un folle inseguimento dei due stranieri che è culminato nel tentativo di colpire con alcuni fendenti la coppia di livornesi. L’aggressione si è conclusa, prosegue la nota stampa, anche grazie alla presenza del personale sanitario del 118 giunto sul posto per soccorrere i feriti; infatti alcuni ragazzi nella fuga avrebbero trovato riparo salendo all’interno dell’ambulanza, dove uno degli aggressori avrebbe comunque tentato di colpirli lanciando un’arma da taglio che ha evidentemente messo in pericolo anche i sanitari, ma fortunatamente senza conseguenze. Un giovane italiano coinvolto ha riportato una profonda ferita alla guancia destra mentre la sua compagna, peraltro estranea alla contesa, è stata raggiunta alla testa da un fendente che ha causato lievi lesioni da taglio. L’opera di ricostruzione degli investigatori partendo dalle vittime italiane al pronto soccorso attraverso una meticolosa analisi di tutti gli elementi di tipo tecnico – nonché accertamenti documentali approfonditi anche consultando, oltre alle banche dati, gli stessi profili social – hanno individuato tutto il gruppo di giovani che ha preso parte alla rissa. Un partecipante alla rissa è stato identificato dai carabinieri grazie a servizi di osservazione controllo e pedinamento mentre era intento a cedere una dose di cocaina a un livornese, quindi arrestato in flagranza per il reato di spaccio di sostanze stupefacenti. Al termine dell’articolata attività di ricostruzione i carabinieri hanno denunciato i sette giovani per rissa aggravata. I due identificati quali presunti autori dell’aggressione con il coltello sono stati denunciati anche per tentato omicidio e lesioni aggravate. Per cinque degli indagati i carabinieri hanno ottenuto l’emissione della nota misura di prevenzione del Divieto di Accesso ai Centri Urbani, provvedimento di natura amministrativa che inibisce ai destinatari l’ingresso e stazionamento per due anni proprio nei luoghi oggetto della rissa (Piazza Giovine Italia, Piazza Mazzini e Scali Novi Lena). Nel rispetto dei diritti delle persone indagate le stesse sono da ritenersi presunte innocenti in considerazione dell’attuale fase del procedimento – indagini preliminari – sino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.
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