Reddito di emergenza senza diritto, individuati 40 soggetti dalla finanza
Si tratta di 40 soggetti, uomini e donne, stranieri che erano già fruitori di vitto e alloggio a carico dello Stato. Segnalati all’Inps per l’immediata revoca del sostegno economico e il recupero di quanto erogato per complessivi 66.880 €
Le Fiamme Gialle del Gruppo di Livorno hanno individuato quaranta soggetti che hanno indebitamente fruito del sussidio statale chiamato reddito di emergenza tramite, come si legge in un comunicato stampa del 12 marzo, la presentazione di false autocertificazioni. Il cosiddetto REM, prosegue la nota stampa, è una misura di sostegno prevista dal D.L. 34/2020 (Decreto Rilancio; successivamente estesa dai D.L. 104/2020 e 137/2020) a favore di soggetti e famiglie in situazione di difficoltà economica. La cornice legislativa dettata dai suddetti decreti prevedeva che agli aventi diritto potessero essere erogate fino a 5 mensilità dell’importo oscillante tra un minimo di 400 euro e un massimo di 800 per rata fino al limite di 4000 euro annui. Tra i vari requisiti richiesti per potervi accedere – oltre a specifiche condizioni socio/economiche – vi era quella di non essere ospite di strutture poste a totale carico dello Stato, tra cui, oltre a quelle sanitarie, anche i Centri di Accoglienza Straordinaria per Stranieri (CAS).
A seguito di segnalazioni ed analisi di rischio finalizzate alla tutela della spesa pubblica le indagini, condotte da militari in piena sinergia e collaborazione con la Prefettura, hanno permesso di identificare 40 individui stranieri (sia uomini che donne) i quali, sebbene già soggiornassero in un CAS con vitto e alloggio a totale carico dello Stato, avevano indebitamente percepito il REM per complessivi 66.880 euro. Peraltro, tra gli indebiti fruitori ve ne erano anche alcuni che svolgevano attività lavorativa.
I soggetti scoperti, tutti rientranti nell’alveo amministrativo della fattispecie (depenalizzata) di cui all’art. 316-ter c.p., come previsto dalla legge sono stati sanzionati amministrativamente, nonché segnalati all’Inps per l’immediata revoca del sostegno economico ed il recupero dell’indebito già erogato.
Il servizio svolto testimonia l’impegno profuso dalla Guardia di Finanza, quale forza di polizia economico/finanziaria a tutela della spesa pubblica, nel contrasto alle varie forme di illegalità economica ed indebita percezione di sussidi, finanziamenti, contributi volti a garantire, nel rispetto della dignità e dei valori costituzionali, l’equità sociale ed economica di tutti i cittadini.
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