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Porto, sequestrati 460 esemplari tutelati di corallo

Venerdì 19 Gennaio 2024 — 09:40

Occultati all’interno di un container proveniente dal Nicaragua, i coralli sono tutelati dalla Convenzione internazionale di Washington per la protezione di piante e animali a rischio di estinzione. Sanzione amministrativa da 3.000 a 15.000 euro. Operazione di Finanza Agenzia delle Dogane e dei Monopoli

Nell’ambito della costante azione di controllo svolta presso lo scalo portuale di Livorno, i militari della Guardia di Finanza del Gruppo di Livorno e i funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM) di Livorno hanno sequestrato 460 pezzi di esemplari di corallo occultati all’interno di un container proveniente dal Nicaragua. Come si legge in un comunicato stampa del 19 gennaio la bontà della selezione, operata dal circuito doganale di controllo per una verifica della spedizione, ha trovato conferma nel controllo doganale congiunto tra i funzionari ADM e militari del Reparto della Guardia di Finanza di Livorno impegnati nei controlli CITES. All’interno del container, oltre a masserie varie spedite da un soggetto che fino a poco tempo prima era residente in Nicaragua, era presente attrezzatura sportiva per sport subacquei che ha indotto il personale dei due Reparti ad approfondire il controllo. In effetti, al termine della verifica sono stati rinvenuti 460 pezzi, di varie dimensioni, di coralli dell’ordine “scleractinia app” rientranti nell’ambito della Convenzione internazionale di Washington per la protezione di piante e animali a rischio di estinzione. La specifica normativa prevede il divieto di importazione di esemplari (vivi, morti nonché loro parti e prodotti derivati) delle specie tutelate dalla CITES (Convention on International Trade of Endangered Species) senza certificato o licenza ovvero con certificato o licenza non validi. Nel caso specifico, gli esemplari erano sprovvisti di certificato d’origine e alcuni di loro prelevati in natura. Il sequestro amministrativo degli specimen finalizzato alla confisca, prosegue la nota stampa, è stato operato come “oggetti personali o domestici” di illecita importazione appartenente a un privato o che fanno parte o siano destinati a far parte normalmente dei suoi beni ed effetti personali. Inoltre, è stata comminata la sanzione amministrativa da 3.000 a 15.000 euro prevista dall’art. 2 comma 3 della L. 150/1992. Il risultato conseguito è la dimostrazione dell’efficacia della sinergia operativa tra ADM e GdF.

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