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Parla la volontaria. “Paura? No, vergogna. Sul palco per dare l’esempio”

Lunedì 31 Luglio 2017 — 12:50

Dopo che l'assessore Belais l'ha fatta salire sul palco di piazza del Logo Pio, suo malgrado, Sonia Franceschi, 61 anni, è diventata un personaggio pubblico. Sonia rivive con il tutore al braccio sinistro la notte fra il 29 e 30 luglio quando è stata colpita da una transenna

Dopo che l’assessore Francesco Belais l’ha fatta salire sul palco di piazza del Luogo Pio il 30 luglio durante i ringraziamenti di chiusura di Effetto Venezia, suo malgrado, Sonia Franceschi, 61 anni, è diventata un personaggio pubblico. “Non volevo neanche salire – spiega – l’ho fatto solo per essere di esempio verso tutti i miei colleghi che impegnati in un lavoro come il mio spesso e volentieri, pur dando rispetto, non lo ricevono ma anzi vengono insultati”. Riavvolgendo il nastro, Sonia raggiunta telefonicamente da Quilivorno.it rivive con il tutore al braccio sinistro (7 giorni di prognosi e una seconda risonanza da fare per scongiurare una eventuale frattura alla spalla) la notte fra il 29 e 30 luglio quando mentre si trovava in servizio, in qualità di volontaria del Club Radio Fides, è stata colpita da una transenna dopo una lite ad uno dei varchi (piazza dei Legnami) di Effetto Venezia con un automobilista. “Erano quasi le 2 – ricorda – assieme ad altri volontari mi trovavo da una parte: il nostro compito era quello di controllare se qualcuno aveva bottiglie negli zaini e se entrava con la bici di dirgli di spingerla a mano. A un certo punto si è presentato quest’uomo in auto che fin da subito con un certo tono pretendeva di passare prima dell’orario prestabilito (le ore 2 il sabato) di riapertura dei varchi. Diceva che doveva andare a casa a cambiarsi per poi andare al lavoro. Gli abbiamo detto che ancora non si poteva passare in auto. Poi è successo quello che non ti aspetti…Ha lanciato la transenna che nel ricadere mi ha colpito”. Sonia non ha avuto paura, semmai ha provato dispiacere. “Sono abituata purtroppo ad avere a che fare con queste situazioni. Da 4 anni sono addetta alla vigilanza e opero come volontaria del Fides, da tre sono a Effetto Venezia dove anche quest’anno ho lavorato come vigilante notturna fra gli stand e se ne vedono di tutti i colori. Per questo, purtroppo, dico che anche per quest’ultimo episodio non ho avuto paura. Semmai mi vergogno di essere livornese per il comportamento che hanno alcuni”.

La cronaca dell’episodio (articolo del 30 luglio) – Una volontaria del Club Radio Fides – il gruppo impegnato a Effetto Venezia a supporto della Protezione Civile del Comune in caso di evacuazione (direttiva Gabrielli) e che insieme a steward e forze dell’ordine è dislocato ai varchi transennati dove avviene l’ingresso e l’uscita dal quartiere della Venezia – è stata trasportata, nella notte fra il 29 e 30 luglio, al pronto soccorso da una ambulanza della Croce Rossa con una sospetta frattura alla spalla sinistra. La donna, in base a quanto ricostruito, si trovava al varco sul ponte del Pontino (piazza dei Legnami) quando poco prima delle 2 (orario in cui riapre il passaggio nel quartiere alle auto e agli scooter; il primo giorno di Effetto Venezia e l’ultimo, 30 luglio, la riapertura come da ordinanza è fissata all’una) un automobilista-residente in Venezia ha chiesto di poter passare. Fra l’uomo e i presenti ne è nata una discussione durante la quale la volontaria del Club Radio Fides nel proteggersi è stata raggiunta alla spalla sinistra da una delle transenne. Nell’impatto ha riportato, come detto, la sospetta frattura della spalla sinistra e la rottura del cellulare che custodiva nella tasca della divisa vicino al petto. A riportare la calma sono stati gli agenti della polizia municipale. Un episodio sul quale, fa sapere il Fides, valuterà eventuali provvedimenti nei confronti dell’uomo e che intanto farà dire a qualcuno che si deve lavorare ancora per arrivare a una convivenza fra le esigenze dei residenti e quelle della movida.

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