Non rispetta l’obbligo di permanenza in casa, rintracciato e arrestato all’alba
Nel corso della fascia oraria, dalle 21 alle 7, imposta dalla misura cautelare dell'obbligo di dimora nel Comune di Livorno con permanenza nell’abitazione, l'uomo ha tentato un furto all’interno di un furgone parcheggiato in via delle Cateratte. Rintracciato dai Falchi della squadra mobile in un immobile abusivamente occupato della zona nord di Livorno e arrestato, come aggravamento della misura cautelare, 38enne tunisino
All’alba del 25 marzo i Falchi della Squadra Mobile hanno rintracciato e tratto in arresto un 38enne di origine tunisina irregolare sul territorio nazionale. L’uomo era già gravemente indiziato di un furto perpetrato il 6 ottobre 2023 all’interno di una grossa imbarcazione ormeggiata sugli Scali Manzoni (dove, dopo aver manomesso il sistema di videosorveglianza, avrebbe asportato alcuni monili in oro e orologi). Furto per il quale era stato arrestato in flagranza di reato dalle volanti e gli era stata applicata dal Giudice la misura cautelare dell’obbligo di dimora nel Comune di Livorno con permanenza nell’abitazione dalle ore 21 alle ore 7 a seguito di condanna in primo grado, con sentenza non passata in giudicato, alla pena di 1 anno di reclusione e 280 € di multa. Tuttavia, nella serata dell’11 febbraio 2024, contravvenendo a quanto previsto dalla misura cautelare in atto, avrebbe cercato di porre in essere un furto all’interno di un furgone parcheggiato in via delle Cateratte. Durante il tentativo di apertura del portellone posteriore con strumenti atti allo scasso è stato notato dal proprietario del furgone, un cittadino algerino, che con alcuni suoi amici connazionali ha cercato di fermarlo chiamando nel frattempo la polizia. Nonostante il tentativo di fuga è stato bloccato dalla volante, immediatamente giunta sul posto, all’interno della zona dismessa dei binari della ex stazione San Marco e denunciato per il tentativo di furto. L’Autorità Giudiziaria, alla luce di quanto emerso, ha disposto l’aggravamento della misura cautelare con la custodia in carcere delegando la Squadra Mobile per l’esecuzione. Gli investigatori lo hanno rintracciato lunedì 25 marzo in un immobile abusivamente occupato della zona nord di Livorno accompagnandolo alle Sughere. Va precisato che il procedimento penale non è ancora definito e, pertanto, le contestazioni dovranno essere ulteriormente verificate nell’eventuale giudizio. Solo una sentenza definitiva di condanna potrà far ritenere colpevole l’indagato.
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