Nascondeva cocaina dentro un distributore automatico, denunciato
La droga era all’interno dello sportello per la fuoriuscita di bevande e alimenti di una delle macchinette presenti nel locale in zona Cavour. Denunciato per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio e falsa attestazione o dichiarazione a pubblico ufficiale e messo a disposizione dell’Ufficio Immigrazione
Durante il servizio di perlustrazione e controllo del territorio una volante ha notato, in prossimità di un locale adibito alla distribuzione automatica h24 di bevande e alimenti in zona Cavour, un soggetto che accortosi del sopraggiungere della polizia si è irrigidito entrando repentinamente all’interno del locale. Insospettiti da questo atteggiamento, gli agenti hanno deciso di sottoporlo ad un controllo di polizia scoprendo che l’uomo celava qualcosa all’interno dello sportello per la fuoriuscita di bevande e alimenti di una delle macchinette: si trattava di un involucro in plastica contenente all’interno quattordici involucri termosaldati composti da cellophane trasparente e contenenti sostanza solida in polvere di colore bianco (risultata, dalle successive analisi di laboratorio svolte nel Gabinetto di Polizia Scientifica, essere cocaina per un peso complessivo loro di 05,58 grammi). La successiva perquisizione personale ha permesso poi di rinvenire, oltre ad un telefono cellulare, 960 euro in banconote di piccolo taglio. L’uomo dichiarava di essere disoccupato, di non avere un posto dove dormire, né alcun tipo di lecita retribuzione ed in merito al grosso quantitativo di denaro in suo possesso non è riuscito a fornire una valida giustificazione pertanto presumibilmente riconducibile all’attività illecita di spaccio. Privo di documenti è stato identificato mediante rilievi fotodattiloscopici ed è risultato essere un cittadino marocchino del 2001 irregolare sul territorio nazionale con diversi precedenti a carico e senza fissa dimora. Denunciato in stato di libertà per il reato di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio e falsa attestazione o dichiarazione a pubblico ufficiale e messo a disposizione dell’Ufficio Immigrazione. Va precisato che il procedimento penale non è ancora definito e, pertanto, le contestazioni dovranno essere ulteriormente verificate nell’eventuale giudizio. Solo una sentenza definitiva di condanna potrà far ritenere colpevole l’indagato.
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