Movida violenta: indagati 6 giovanissimi. Per loro scatta anche il Daspo Urbano
Sono finiti nel registro degli indagati sei ragazzi, quattro dei quali minorenni, per i reati di violenza privata, danneggiamento di cose, disturbo delle occupazioni e del riposo delle persone, nonché attentato alla sicurezza della circolazione stradale, tutti eseguiti in maniera continuata e in concorso tra loro. In più è scattato il Daspo Urbano e obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per due anni
Uno dei fenomeni più significativi dal punto di vista dell’ordine pubblico e della micro criminalità degli ultimi mesi è la così detta movida violenta che si sviluppa, in genere, nei quartieri centrali di molte città, alimentata di solito da gruppi numerosi di giovani, molti dei quali minorenni, declinata spesso attraverso comportamenti violenti e anti sociali che sfociano molte volte in vere e proprie aggressioni fisiche.
Come noto, anche Livorno, nel periodo più recente, è stata teatro di atti di intemperanza da parte di gruppi di giovani. Tra gli episodi rilevati di recente, maggiore allarme sociale ha sollevato l’evento accaduto nella notte tra sabato 29 e domenica 30 gennaio, nella zona tra via Cambini e via Roma, durante la quale, in piena “movida”, un gruppo di circa una ventina di giovani che all’esito delle indagini si è appreso appartenere a varie etnie e provenire da diverse zone cittadine, si era posizionato ostentatamente sulla carreggiata di via Roma iniziando ad impedire il normale passaggio delle auto e dei mezzi in transito.
Nell’occasione, ad alcune vetture che stavano percorrendo la stessa via Roma è stato di fatto impedita la prosecuzione della marcia a causa di alcuni ragazzi che si erano posizionati davanti al cofano e in alcuni casi si erano arrampicati anche sulla carrozzeria o battevano violentemente sui finestrini.
Alcuni degli aggressori, inoltre, sono riusciti ad aprire gli sportelli dei mezzi dei malcapitati salendovi a bordo e, secondo quanto ricostruito dagli agenti della questura e da come si apprende in un comunicato stampa inviato alle redazioni locali, “tentando ulteriori aggressioni fisiche – si legge nella nota – terrorizzando gli stessi automobilisti e costringendoli a manovre disperate e spericolate per sottrarsi a quello che appariva come un tentativo di rapina“.
Le volanti inviate sul posto non riscontrarono nell’immediatezza la commissione di reati o il concreto pericolo per l’incolumità di alcuno e, constatata l’impossibilità di disperdere la folla che vedeva la presenza di circa trecento persone, rimasero in zona a vigilare sulla situazione.
La Digos di Livorno, pertanto, attivò immediate e approfondite attività investigative per ricostruire quanto accaduto e ad individuare i responsabili delle violenze. Gli agenti hanno dunque effettuato un’attenta analisi dei numerosi filmati dell’evento, acquisiti sia dal web che dalle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona, dalla loro comparazione con le immagini di decine di giovani identificati nel corso di appositi servizi di osservazione, nonché dall’esame delle testimonianza raccolte e dalle denunce acquisite presso le varie vittime.
In seguito alle indagini, sono stati identificati e indagati alle procure della Repubblica del Tribunale di Livorno e del Tribunale dei Minori di Firenze 6 giovani, quattro dei quali minorenni, per violenza privata, danneggiamento di cose, disturbo delle occupazioni e del riposo delle persone, nonché attentato alla sicurezza della circolazione stradale, tutti eseguiti in maniera continuata e in concorso tra loro.
Nella mattina di lunedì 7 marzo, su delega delle due autorità giudiziarie indicate, sono state eseguite perquisizioni locali all’interno delle abitazioni dei giovani fra i 16 e i 18 anni, durante le quali sono stati sequestrati degli indumenti corrispondenti a quelli indossati dagli autori al momento della commissione dei reati, nonché materiale vario utile all’identificazione degli ulteriori componenti il gruppo responsabile delle aggressioni.
Al fine di prevenire il reiterarsi di simili gravi episodi, nei confronti di ciascuno, il questore di Livorno ha emesso anche il provvedimento di Divieto di Accesso e Stazionamento presso gli esercizi pubblici ed i locali di pubblico intrattenimento, così detto “Daspo Willy” nelle principali zone della movida livornese, a tutti notificato nella mattina del 7 marzo, alla presenza dei genitori per i 4 minori, con il preciso avvertimento che un’eventuale contravvenzione comporterà un’ulteriore denuncia penale.
Questa interdizione che avrà la durata di 2 anni, previa autorizzazione dell’autorità giudiziaria competente, verrà associato l’obbligo di comparizione alla polizia giudiziaria per lo stesso periodo.
Nei confronti di un diciottenne inoltre, in quanto gravato da precedenti specifici, è stata altresì adottata la misura di prevenzione dell’avviso orale.
Le misure prese – Il ventaglio di misure repressive adottate per l’occasione si inserisce nell’ambito del più vasto progetto #divertiAMOci volto a regolamentare e governare il fenomeno sociale esistente e a far sì che occasioni di svago e divertimento non assurgano al ruolo di catalizzatori di problematiche di ordine pubblico e di episodi di microcriminalità ma rimangano modalità di riappropriazione degli spazi urbani da parte dei cittadini. In particolare il progetto, partendo dall’assunto che ogni fenomeno sociale non possa e non debba divenire un problema di ordine pubblico, è stato elaborato dalla Questura e condiviso in seno al Comitato Provinciale per l’ordine e la Sicurezza Pubblica che ha strutturato un modello di sicurezza integrata che già nella decorsa stagione estiva è risultato idoneo a consentire lo svolgimento degli eventi nelle aree della Movida senza criticità significative nella Provincia e nel Comune di Livorno, risultato quello che ha organizzato il maggior numero di eventi a livello nazionale.
Il progetto in argomento si aggiunge a quello che la questura sta diffondendo nelle scuole, #sceglilastradaGIUSTA, che sta riscuotendo un notevole successo grazie alla forte convinzione del Provveditorato alle scuole e alla straordinaria partecipazione di Dirigenti Scolastici ed insegnanti degli istituti. L’auspicio è che l’impegno con i ragazzi sia sempre più ampio con azioni concrete ed assunzione di responsabilità da parte di tutti, proprio per evitare che l’intervento di Polizia divenga necessario.
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