Minacciata di morte con un martello mentre scende le scale con il figlio: “Il bimbo fa troppo rumore”
La caserma dei carabinieri in viale Mameli dove si è recata la giovane mamma per sporgere denuncia
Il racconto della giovane mamma: "Avevo mio figlio in collo di 3 anni quando il vicino mi ha puntato il martello alla gola. Spero che quest'uomo possa essere fermato. Poteva succedere una tragedia. Ho vissuto un incubo. Ho denunciato l'uomo ai carabinieri per minacce aggravate"
Un episodio agghiacciante quello vissuto nella mattina di mercoledì 21 febbraio da una giovane mamma livornese di circa 30 anni all’interno del palazzo dove vive insieme alla madre e al figlio di appena 3 anni in un condominio nei quartieri in zona nord. “Il vicino di casa, un uomo di circa 80 anni che vive al piano di sotto, da circa un anno si lamenta con toni piuttosto bruschi e molesti per il rumore che mio figlio farebbe in casa – spiega la donna, di cui tuteliamo la privacy non scrivendo nome e via di residenza, raggiunta al telefono da QuiLivorno.it – Lascia biglietti di minacce alla porta dicendo che mio figlio fa troppo casino e che se continuiamo a far rumore prima o poi ci avrebbe spaccato la testa a tutti. Purtroppo è stata un escalation – continua la giovane mamma – ma credetemi faccio una vita normale. Al mattino il bimbo va all’asilo, io lavoro, il pomeriggio spesso è dalla nonna o fuori. E verso le 21 lo metto a letto perché il giorno dopo ha l’asilo. Gioca come tutti i bimbi, lancia le macchinine, può far rumore come tutti i bimbi della sua età ma sempre nei limiti e negli orari consentiti. Non siamo persone scriteriate. Fatto sta che questo vicino ha iniziato a minacciarmi. Prima i biglietti, poi le urla quando ci vedeva nel palazzo fino a mercoledì mattina”.
Un episodio che ha scosso parecchio la mamma. “Stavo scendendo le scale al mattino presto per portare il bimbo all’asilo e per poi andare a lavoro quando, arrivata al pianerottolo al piano di sotto mi trovo il vicino sulla porta che, con un martello in mano di quelli grossi per farvi capire, non quelli per i chiodi, mi stava aspettando. Mi ha subito urlato qualcosa contro. Poi mi ha minacciato puntandomi il martello alla gola dicendo che mi avrebbe ammazzato. Il tutto con mio figlio in collo. La mia mente si è chiusa – continua a spiegare la vittima a QuiLivorno.it – ha agito il mio corpo. Sono scesa giù veloce mentre lui sbatteva il martello sulla ringhiera delle scale creando un rumore pazzesco, sono arrivata in strada, ho aperto la macchina e ho assicurato mio figlio dentro. In quel momento il piccolino si è messo a piangere realizzando l’accaduto. E anch’io sono scoppiata in lacrime. Ho tranquillizzato poi mio figlio e portato all’asilo. Poi giunta al lavoro ho chiesto aiuto ad un collega con il quale ho chiamato i carabinieri dai quali mi sono recata per sporgere denuncia per minacce aggravate. So che nel pomeriggio è stato ascoltato anche lui dai militari. Una cosa è certa, io non ci metto più piede in quella casa. Nella giornata di ieri, ho portato via tutti i vestiti e sono andata a stare altrove con mio figlio. Spero che quest’uomo possa essere fermato. Poteva succedere una tragedia. Ho vissuto un incubo”.
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