Furti di motorini: trovati e denunciati due livornesi
La polizia scientifica, grazie alle impronte digitali, è riuscita a risalire ad uno dei due malviventi deferiti all'autorità giudiziaria in stato di libertà
La polizia ha denunciato alla procura della Repubblica due ladri dediti, fra l’altro, ai furti di motorini. In particolare, si tratta di due livornesi classe 1965 e classe 1979. Entrambi gravati da precedenti specifici, il primo è stato indagato per ricettazione a seguito del ritrovamento dello Scarabeo rubato la sera prima in via Roma ad una ragazza di diciassette anni (nella foto inviata alle redazioni dalla Questura).
I successivi ed immediati accertamenti diramati a tutte le pattuglie in città hanno garantito il ritrovamento del motorino l’indomani stesso all’interno di un cortile in zona Garibaldi appartenente ad un soggetto noto alla squadra mobile per i suoi precedenti di polizia. Nel dettaglio, i “Falchi”, agenti in borghese, sono entrati a sorpresa dentro l’abitazione del delinquente trovando lo Scarabeo bianco, nuovo, occultato all’interno di una rimessa in mattoni costruita nella corte della chiostra di esclusiva pertinenza dell’appartamento. Il mezzo era in perfetto stato, privo di targa, con certificato e contrassegno d’assicurazione e carta di circolazione. Il livornese (A.M. le sue iniziali) è stato quindi accompagnato in questura e denunciato all’autorità giudiziaria ai sensi dell’art. 648 CP (ricettazione), mentre il motorino è stato riconsegnato, con somma gioia, alla ragazza.
Lo stesso giorno è stato denunciato il livornese (R.R. le sue iniziali) del ’79 a seguito di attività investigativa svolta dalla squadra mobile e dalla polizia. Il 6 giugno del 2017, infatti, era stato ritrovato un “Honda Sh” nero, rubato, e regolarmente denunciato alla stazione dei carabinieri il 31 maggio 2017. Il mezzo era stato notato parcheggiato in via Fagiuoli per poi essere ritrovato in via Ernesto Rossi all’altezza del civico 46 dal proprietario. Sul posto gli uomini della squadra mobile, diretta da Salvatore Blasco, insieme al personale della polizia scientifica per i dovuti riscontri. Dopo gli accertamenti l’Sh, con danni di vario genere, è stato restituito al proprietario.
I riscontri della scientifica sono andati avanti risultando utili e determinanti per incastrare il 39enne livornese, noto alle forze dell’ordine per essere dedito ai furti in genere. I rilievi tecnici effettuati hanno, infatti, evidenziato frammenti di impronte digitali sia sul parabrezza che sullo specchietto retrovisore. Inviati al gabinetto regionale di Firenze per le comparazioni, i rilievi hanno accertato che quelle impronte appartenevano al livornese in questione. Trattasi di un pluripregiudicato con diversi precedenti penali e di polizia contro il patrimonio, contro la persona e reati inerenti gli stupefacenti. L’uomo è stato pertanto denunciato in stato di libertà per ricettazione.
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