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Finanza, appalti pubblici: interdetti 4 imprenditori e 3 società operanti in porto

Mercoledì 31 Maggio 2023 — 10:04

Foto di archivio

Indagine della Finanza: divieto per 12 mesi di contrattare con la pubblica amministrazione nei confronti di 4 persone fisiche e 3 giuridiche e sequestro preventivo di € 8.410 ad un ex funzionario dell'Autorità portuale per il reato di induzione indebita

La Guardia di Finanzia di Livorno ha dato esecuzione ad un provvedimento emesso dal Tribunale di Livorno che dispone, si legge in un comunicato del 31 maggio, la misura interdittiva del divieto temporaneo di contrattare con la pubblica amministrazione per la durata di 12 mesi nei confronti di 4 persone fisiche e 3 giuridiche e il sequestro preventivo per un importo di € 8.410 nei confronti di un ex funzionario pubblico (in pensione dal 2022) dell’Autorità Portuale quale, si legge nel comunicato stampa, prezzo/profitto del reato di induzione indebita oltre che illecito amministrativo da reato per le società. Secondo le indagini svolte dalle Fiamme Gialle con il coordinamento della Procura della Repubblica di Livorno, prosegue la nota stampa, il dipendente pubblico, abusando del suo ruolo istituzionale nell’ambito dell’affidamento di lavori di manutenzione inerenti la struttura portuale livornese avrebbe indotto imprese compiacenti a fornirgli indebite utilità/beni (es. riparazione auto e imbarcazione privata). Peraltro, per contabilizzare i costi necessari ai fini del pagamento della contestata corruzione, le società avrebbero fatto ricorso a fatture per operazioni inesistenti, inserendole nelle loro rispettive contabilità.
I militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria hanno raccolto prove documentali e dichiarazioni di persone informate sui fatti, che, secondo l’accusa, hanno messo in luce le condotte illecite contestate dall’autorità giudiziaria. Al termine delle perquisizioni e degli interrogatori delegati dal pm gli indagati si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. I finanzieri hanno proceduto al sequestro preventivo per equivalente delle somme detenute sui conti correnti dell’indagato, fino all’importo disposto dal Tribunale, quale prezzo/profitto del reato di induzione indebita. Doveroso precisare, conclude il comunicato stampa, che si tratta di indagini preliminari per cui le odierne contestazioni dovranno poi essere verificate nel corso del giudizio.

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