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Antiriciclaggio, sanzionati dalla finanza 2 commercialisti 1 consulente del lavoro e 3 money-transfer

Martedì 25 Luglio 2023 — 14:33

Le attività svolte dalle fiamme gialle hanno interessato professionisti e attività legate all’intermediazione finanziaria nell'ambito del contrasto alle violazioni antiriciclaggio e alla concorrenza sleale: sanzioni complessive per oltre 80.000 euro

Il Comando Provinciale di Livorno, mediante l’impegno dei reparti sul territorio, prosegue le attività di polizia economico-finanziaria nel quadro del costante monitoraggio del corretto adempimento degli obblighi previsti dalla disciplina antiriciclaggio, in particolare tramite attività ispettive scaturenti da mirate selezioni di target frutto di un approccio basato sul rischio di vulnerabilità all’immissione di patrimoni illeciti nell’economia legale. In particolare, il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria livornese dall’inizio dell’anno ha svolto molteplici attività nei confronti di soggetti sottoposti all’osservanza degli obblighi antiriciclaggio, la cui pianificazione è stata orientata dalle analisi di contesto e risk analysis anche avuto riguardo ai fenomeni di criminalità economico-finanziaria più diffusi in alcuni settori dell’economia. Le attività svolte hanno interessato professionisti e attività legate all’intermediazione finanziaria; in dettaglio, gli approfondimenti sono stati condotti nei confronti di due commercialisti, un consulente del lavoro, tre money-transfer e loro clienti. Attenzionate anche le consistenti movimentazioni finanziarie (pure con l’estero) di una coppia di imprenditori. Come si legge in un comunicato stampa del 25 luglio per i professionisti giuridico-contabili è emerso come, da accertamenti pregressi di polizia, avessero posto in essere condotte idonee a pregiudicare la completa efficacia del presidio antiriciclaggio. In particolare, gli specialisti del Nucleo P.E.F. labronico hanno rilevato come i professionisti non abbiano adempiuto alle prescrizioni legislative afferenti l’adeguata verifica e identificazione della clientela, nonché la corretta conservazione dei relativi dati/documenti; peraltro, i loro “clienti” sono stati tutti coinvolti in reati economico-finanziari, emergendo delle evidenze connesse proprio alla responsabilità professionale circa la totale mancanza ed inoltro di “segnalazioni sospette” agli Enti ed Organi competenti. L’accurata identificazione della clientela e la segnalazione delle operazioni sospette sono presidi fondamentali per combattere il riciclaggio di “denaro sporco”, come anche il finanziamento del terrorismo; si tratta di obblighi correlati proprio alle situazioni anomale riscontrabili dal professionista al momento dell’instaurazione del rapporto di lavoro/finanziario, ovvero nel loro prosieguo. Le violazioni del caso sono punite amministrativamente in maniera consistente (art 58, c. 2, del D.lgs n. 231/2007  “… si applica la sanzione amministrativa pecuniaria da 30.000 euro a 300.000 euro”. Per uno dei professionisti, il competente Ufficio del Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha già decretato una sanzione amministrativa di ben 70mila euro. Le Fiamme Gialle hanno altresì ispezionato diversi money-transfer, constatando molteplici violazioni alla normativa sul trasferimento di contante all’estero realizzate sia dai clienti di queste attività, che dai titolari. Complessivamente, a fronte delle violazioni contestate dai militari del Nucleo P.E.F., il competente ufficio della Ragioneria Territoriale dello Stato ha già emesso ben 10 decreti sanzionatori per oltre 12.000 euro.

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