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Dai domiciliari al carcere, si aggrava la misura cautelare per due uomini

Giovedì 13 Luglio 2023 — 09:15

Durante le ore di permesso un 44enne è stato trovato a bordo di uno scooter provento di furto, durante l'obbligo di firma un 38enne è stato sorpreso a rubare è durante i domiciliari è evaso. Per entrambi non è stata più ritenuta idonea la misura degli arresti domiciliari, rintracciati dalla squadra mobile e portati alle Sughere

La polizia ha dato esecuzione a due ordinanze cautelari in carcere quali aggravamento delle misure degli arresti domiciliari. Come si legge in un comunicato stampa del 13 luglio, la prima a carico di un pregiudicato livornese di 44 anni che era stato indagato dalla Squadra Mobile per i reati di riciclaggio di scooter rubati ed era stato sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari eseguita il 19 maggio. Tuttavia, durante le ore di permesso orario era stato controllato dalla stessa polizia giudiziaria a bordo di un ciclomotore provento di furto commesso la mattina dello stesso giorno. Per tale motivo il Tribunale di Livorno, ritenuta persistente la capacità a delinquere e la inidoneità della misura degli arresti domiciliari, per evitare la reiterazione dei reati della stessa specie ha disposto nei confronti dell’uomo la misura più restrittiva della custodia in carcere. La seconda ordinanza cautelare è a carico di un tunisino di 38 anni già sottoposto alla misura degli arresti domiciliari. L’uomo, nel novembre 2022, era stato tratto in arresto poiché trovato in possesso di una bomboletta di gas urticante parificata ad un’arma. In tale circostanza, l’Autorità Giudiziaria lo aveva sottoposto al regime dell’obbligo di firma in questura. Durante tale misura, che sovente avrebbe disatteso, si sarebbe anche reso autore di alcuni furti. L’ultimo dei quali un marsupio sottratto da un cantiere edile ai danni di un muratore. Per tali reati il Tribunale di Livorno ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Il 29 giugno era stato scarcerato e sottoposto alla misura degli arresti domiciliari dai quali tuttavia era evaso. Dopo la segnalazione della polizia giudiziaria il tribunale, su richiesta della Procura della Repubblica, ha ripristinato la custodia in carcere quale aggravamento della precedente misura. Entrambi gli indagati, subito rintracciati dai poliziotti della Squadra Mobile, sono stati condotti alle Sughere a disposizione dell’autorità giudiziaria.

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