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Buco nel controsoffitto e si calano nel negozio. Ladri via con prosciutto e soldi

Martedì 16 Aprile 2019 — 12:32

Il racconto del titolare, Piero Canigiani, a Quilivorno.it: "Il furto è stato ripreso dalle telecamere. Il problema? E' che la gente è diventata un'isola. C'è tanta omertà"

di Giacomo Niccolini

Hanno appoggiato una scala fuori dal negozio, sul marciapiede di via Carlo Bini, quando l’orologio segnava circa le due e mezzo nella notte tra domenica 14 e lunedì 15 aprile. Poi con tutta calma hanno sradicato le grate esterne per introdursi, con grande agilità e contorsionismo, all’interno dell’intercapedine fatta di cartongesso. Una volta dentro hanno sfondato il rivestimento creando un buco dal quale si sono potuti calare dall’alto all’interno della macelleria “Antiche Tradizioni” di Piero Canigiani. Una volta dentro hanno avuto tutto il tempo di rubare un prosciutto di circa otto chili e i soldi contenuti nel fondo cassa, circa venti euro. Il tutto è stato ripreso dalle telecamere interne di cui il negozio è provvisto. “Si vede molto bene tutto grazie alle immagini riprese dagli occhi elettronici – spiega il titolare, Piero Canigiani a Quilivorno.it – Uno dei due è rimasto fuori a fare il palo, l’altro è entrato dentro ed ha messo a segno il furto. In cinque anni che sono qui in via Carlo Bini è il quinto furto che abbiamo subito”.
L’amarezza è tanta per Canigiani che conduce la sua attività a fianco della figlia Chiara. “Sono 40 anni che abbiamo il negozio nel quartiere di Borgo, rimbalzando da una strada ad un’altra, ma sempre in questa zona – continua il titolare della macelleria – Ed è cambiato tanto davvero questo rione in questi ultimi tempi. La cosa più brutta è che nessuno ormai vede o sente più niente. Ognuno è un’isola. Non c’è più solidarietà né voglia di aiutarsi l’uno con l’altro. C’è tanta omertà. E questo è quello che fa più male. Io mi ricordo da ragazzino a casa nostra dormivamo con le chiavi nella toppa e le porte aperte. Questa situazione è diventata insostenibile. Lunedì mattina quando, all’apertura del negozio ho scoperto quanto era accaduto, ho chiamato i carabinieri, oggi (martedì, ndr) porterò in caserma i file delle telecamere inseriti in una chiavetta usb. Ma poi? Cosa accade? Che succede? Già una volta fui vittima di un furto e le telecamere ripresero benissimo il volto del ladro. Si vedeva nitidamente, come io vedo bene te che parli con me ad un metro – conclude Canigiani – Consegnai tutto alle forze dell’ordine. E cosa è accaduto? Niente, niente di niente… Sono davvero molto sfiduciato”.

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