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Botte e offese alla madre convivente. Arrestato un 40enne livornese

Domenica 15 Settembre 2024 — 10:16

Il provvedimento restrittivo emesso a carico del figlio violento è stato convalidato dal Tribunale di Livorno su richiesta della Procura, disponendo per lui la misura cautelare della custodia in carcere

I Carabinieri del Norm di Livorno hanno arrestato un 40enne livornese poiché gravemente indiziato di maltrattamenti in famiglia.

I militari sono intervenuti in piena mattinata di qualche giorno fa un’abitazione di via Roma a seguito di richiesta di soccorso pervenuta alla Centrale Operativa del Comando Provinciale.

Giunti sul posto i carabinieri hanno trovato la vittima, una signora 74enne ed il figlio che, poco prima, all’esito di un’ennesima lite, andando in escandescenze, l’aveva presa a botte e spintoni facendola cadere, oltre ad offenderla con parole offensive e denigratorie.

Secondo la ricostruzione dei militari l’episodio non sarebbe isolato in quanto, nell’ultimo periodo, da quando era tornato ad abitare con la madre in seguito alla separazione con la compagna, l’uomo si sarebbe reso protagonista di vari episodi di violenze, sia fisiche che verbali, nei confronti della madre, affetta anche da problemi di salute. Durante questi episodi l’uomo avrebbe rivolto la propria aggressività anche nei confronti degli oggetti di casa, rompendo più di una volta il cellulare della madre per impedirle di chiamare i soccorsi.

Quando la madre si lamentava col figlio, disoccupato e già con problemi di giustizia, stufa di non avere la sua collaborazione in casa né un suo contributo economico per le spese, ne sarebbero scaturiti ogni volta violenti litigi.

All’ennesima aggressione i carabinieri hanno quindi proceduto all’arresto in flagranza del 40enne per maltrattamenti.

Il provvedimento restrittivo emesso a carico del figlio violento è stato convalidato dal Tribunale di Livorno su richiesta della Procura, disponendo per lui la misura cautelare della custodia in carcere.

Nel rispetto dei diritti delle persone indagate, sono da ritenersi presunte innocenti in considerazione dell’attuale fase del procedimento – indagini preliminari – sino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.

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