Arrestato un professore di sostegno accusato di abusi sessuali su una studentessa disabile
Le indagini dei carabinieri sono state avviate a seguito della segnalazione della Dirigenza Scolastica dopo che l’uomo era stato notato dal personale della scuola in plurime occasioni in luoghi isolati ed inaccessibili del complesso scolastico in compagnia dell’alunna disabile: arrestato per violenza sessuale pluriaggravata. Gli elementi di colpevolezza emersi nei suoi confronti hanno portato l’Autorità giudiziaria ad emettere una misura cautelare restrittiva in carcere. Il comunicato stampa
Su ordine della Procura della Repubblica di Livorno, si legge in un comunicato stampa del 1 agosto, i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Livorno hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un insegnante di un istituto di istruzione superiore cittadino gravemente indiziato del reato di violenza sessuale pluriaggravata ai danni di un’alunna disabile in condizione di gravità. Le indagini dei carabinieri, coordinati della Procura labronica, sono state avviate a seguito della segnalazione della Dirigenza Scolastica dell’istituto, dove il docente esercitava l’attività di sostegno, per comportamenti anomali e sospetti.
L’uomo, prosegue la nota stampa, era stato notato dal personale della scuola in plurime occasioni in luoghi isolati ed inaccessibili del complesso scolastico in compagnia dell’alunna disabile ed in più occasioni avrebbe anche proferito frasi e commenti offensivi a sfondo sessuale non solo verso la giovane a lui affidata ma anche nei confronti di colleghe ed altre alunne. I militari dell’Arma hanno quindi effettuato una prima ricostruzione degli eventi cercando riscontri dapprima mediante escussioni testimoniali. In ragione degli elementi raccolti e della gravità della presunta condotta, il tutto è stato prontamente relazionato al Sostituto Procuratore titolare del fascicolo che ha emesso un decreto di perquisizione personale e domiciliare a carico del docente. Nonostante i tentativi di celare elementi anche tramite un dispositivo criptato, si legge ancora nel comunicato stampa, è stato estratto diverso materiale informatico, costituito da video e foto dal contenuto sessualmente esplicito, riferito a diverse occasioni, chiaro indice dell’assenza di qualsiasi, anche minima, forma di autocontrollo da parte del docente.
I gravissimi e concordanti elementi di colpevolezza emersi finora a carico dell’indagato, che ne hanno evidenziato un’estrema pericolosità, hanno portato l’Autorità giudiziaria ad emettere nei suoi confronti una misura cautelare restrittiva. Misura ritenuta adeguata sia alla gravità intrinseca dei fatti posti in essere sia alla personalità dell’indagato, che ha evidenziato una spiccata propensione a delinquere in materia sessuale e ritenuta idonea ad evitare che reiteri il reato in danno dell’alunna o di altre vittime. Il Giudice ha infatti attentamente valutato il fatto che l’uomo risulta avere contatti con giovani e giovanissimi non per motivi professionali ma anche in relazione ad attività svolte nella sfera privata. Nella gradazione della misura cautelare ha inciso il fatto che le violenze sarebbero state poste in essere all’interno di un istituto scolastico; che il docente è da considerarsi pubblico ufficiale che avrebbe commesso i fatti nell’esercizio delle sue funzioni nei confronti di una vittima minorenne a lui affidata per ragioni di educazione, istruzione e custodia, approfittando senza scrupoli, oltre che della assai rilevante differenza d’età, delle condizioni di rilevante inferiorità ella giovane di cui l’uomo era certamente a conoscenza, tali da renderle impossibile opporgli alcuna valida resistenza. I carabinieri hanno quindi provveduto a dare esecuzione al provvedimento e, espletate le formalità di rito, lo hanno condotto in carcere.
Nel rispetto dei diritti della persona indagata, quest’ultima è da ritenersi presunta innocente sino ad un eventuale definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile di condanna.
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