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Consorzio Nautico di Livorno: “No alle nuove limitazioni, d’accordo con Gazzetti”

Mercoledì 6 Marzo 2024 — 14:01

Parliamo del palangaro o palamito: si tratta di uno strumento di pesca sia professionale che sportiva ed è composto da un lungo filo di nylon o cordino...

Parliamo del palangaro o palamito: si tratta di uno strumento di pesca sia professionale che sportiva ed è composto da un lungo filo di nylon o cordino, al quale sono aggiunti altri fili a distanza più o meno uguale al cui termine vengono legati gli ami. Per la complessità e il tempo richiesto per le varie fasi (preparazione e manutenzione dell’attrezzatura, innesco, calata, salpata) è stato quasi totalmente abbandonato dai pescatori professionisti, continuando invece ad essere usato per antica tradizione dalla pesca sportiva e ricreativa, con giuste limitazioni che vanno dalla lunghezza del trave al numero degli ami, non più di 200. Ma il Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida ha creduto opportuno, senza nessun passaggio parlamentare e riteniamo anche senza alcun fondamento scientifico (ci risulta infatti che non sia dannoso né per la fauna ittica né per il fondale marino), di dare un drastico taglio al numero degli ami portandoli da 200 a 50. Se 200 ami equivalgono a un ago in un pagliaio vista l’immensità del mare, figuriamoci 50. Di fatto, con questo decreto, il Ministro Lollobrigida rischia di cancellare l’antica e tradizionale pesca sportiva-ricreativa con il palamito. Costringendo migliaia di pescasportivi a non godersi più qualche ora del proprio tempo libero per andare in mare, calando un palamito nella speranza e nella soddisfazione di catturare un pesce per poi gustarselo in famiglia. Senza contare il danno che potrebbe causare a molte attività commerciali del settore. Il Consorzio Nautico di Livorno condivide quindi l’iniziativa del consigliere regionale PD Francesco Gazzetti, che ha presentato un’interrogazione alla Giunta Regionale. Un plauso anche ai capigruppo PD in commissione Agricoltura e commissione Ambiente della Camera Stefano Vaccari e Marco Simiani, che si sono attivati per chiedere conto al Ministro e per ripristinare i diritti cancellati.  Peraltro, tale posizione è corroborata anche da iniziative parallele e soprattutto trasversali che si sono innescate in altre realtà legate a doppio filo alla filiera ittica e marittima come quella labronica, a partire dalla limitrofa Liguria: è di queste ore infatti l’annuncio di Luca Pastorino, deputato del Partito Democratico, per la presentazione di un’interrogazione ‘ad hoc’ sulla questione. Stesso pensiero condiviso dal consigliere regionale Claudio Muzio, capogruppo di Forza Italia.

Consorzio Nautico di Livorno

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