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“Il caso di Alessandro e Maria”, omaggio a Gaber sul palco del Vertigo

Mercoledì 24 Gennaio 2018 — 09:40

Un Gaber disseppelito, stanato dalle tarme e dall’oblio, e se è possibile reso contemporaneo. “Il caso di Alessandro e di Maria”, in scena sabato 27 alle 21,30 e domenica 28 alle 17,30 al teatro Vertigo via del Pallone 2, è il racconto di una singolare storia d’amore apparentemente fallita, presentato da Giorgio Gaber con Mariangela Melato nell’ 82 e subito archiviato: chissà perché.

In questa coproduzione Vertigoteatro e L’altra metà della mela, i due attori, Alessio Pianigiani e Alessia D’Alessandro, per la regia di Alessio Pianigiani con Cristina Argenti al Violino, con coraggio si infilano nei panni di un testo forse non del tutto risolto ma ancora pungente, un “j’accuse” contro il libertinismo ottuso e la banalizzazione dei sentimenti. Un testo che dopo un quarto di secolo ha ancora il sapore di una caparbia difesa della singolarità dell’uomo e della donna.

Eccoli comunque alle prese con questi dialoghi di Gaber e Luporini sulle troppe crudeltà trascorse, scambiate per verità, di una coppia che fu. Dentro, nel profondo dell’io, c’è il passato di ognuno di loro. Lo capisci dal vibrante monologo sull’infanzia di Alessandro. Monologo e invettiva contro le false affettuosità dell’infanzia, ha almeno un battuta che lo vale tutto intero: “Una civiltà che dice a un bambino: c’è rimasto male, poverino, dovrebbe essere rasa al suolo”. Così come nel bel monologo di Maria sull’inafferrabiltà del mistero femminile, che l’uomo cerca sempre di possedere, riemerge la meravigliosa attenzione di Gaber per quell’universo.

Vibrante il monologo sul padre in punto di morte: “Stava per dirmi una verità. Non la sua. Quella vera. A che serve morire senza dire agli altri come sono le cose?”. E resta sul taccuino quest’altra lapidaria definizione che riassume tutto lo spettacolo: “Un amore smisurato e sciupato”. Sarà un testo irrisolto (nel finale), preparatorio, non del tutto maturato, questo “Il caso di Alessandro e di Maria”. Ma possiede una sete di autenticità, un’intelligenza e una forza di intenzione che di questi tempi ha del miracoloso.
Nei giorni dello spettacolo (27-28 gennaio) in cui si omaggia e si festeggia il compleanno di Gaber (25 gennaio) verrà allestita in teatro una personale dell’artista livornese Francesco Tonarini che ha curato e disegnato anche la locandina dello spettacolo.

Le scenografie vantano un’altra grande collaborazione artistica perché sono a cura del pittore livornese Maurizio Biagini. Le luci e le musiche a cura di Maurizio Carzoli e Valerio Poli.

Infine si ringrazia per l’affettuosa collaborazione il circolo “L.Norfini” di Salviano

Info: 0586.21.0120

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