Cacciucco Pride, ecco quali sono i ristoranti certificati “5C”
Nelle foto i protagonisti della conferenza stampa: l'assessore Rocco Garufo, Ombretta Bachini (Pro Loco Livorno), Annalisa Coli (Confesercenti Livorno) e Alessio Schiano (Confcommercio Livorno)
Saranno 12 i detentori del marchio, mentre altre 24 strutture garantiranno di operare a pari livello per la durata della manifestazione. La presidente di ProLoco Livorno Ombretta Bachini: "Non un'operazione di marketing, ma qualità"
Certificazione 5C, ovvero un cacciucco preparato seguendo nel dettaglio la ricetta originale del tipico piatto livornese. Questo, quanto offriranno 12 ristoranti durante il periodo del Cacciucco Pride, organizzato da Fondazione Lem e ProLoco Livorno e in programma dal 16 al 18 settembre. La Lupa, Osteria La volpe e l’uva, Granduca, L’Ancora, Gennarino, I’m pasta, Antico Moro, Porto di Mare, Cantina Senese, Kavarna Vinarna, Stuzzicheria di mare (piazza Mazzini) e La Persiana saranno i protagonisti detentori del marchio. A loro si affiancheranno ben altri 24 esercizi che, attraverso la sottoscrizione di una dichiarazione, garantiranno di operare praticamente a pari livello per la durata della manifestazione.
La lista completa è disponibile sul sito dell’evento oppure, come ricorda il responsabile eventi della Fondazione Lem Adriano Tramonti “i certificati e gli accreditati saranno consultabili attraverso undici totem allestiti all’interno della città”.
“Vogliamo mettere in risalto quella che è la struttura portante dell’evento, ovvero i nostri ristoratori – spiega l’assessore al commercio Rocco Garufo – Un lavoro di certificazione e quindi di riqualificazione della nostra pietanza storica per un obiettivo: evitare di proporre un piatto scadente che danneggi l’immagine della città. Chi viene deve avere l’opportunità di assaggiare un prodotto unico, come quello che prevede appunto la ricetta 5C, attraverso una preparazione rigorosa con pesci di un certo tipo sostituibili solo entro certi limiti”.
“La differenza tra le dodici strutture certificate e le altre sta nel fatto che le prime offrono una garanzia valida tutto l’anno, osservando attentamente le regole del disciplinare come, ad esempio, l’obbligo di dover presentare almeno due volte alla settimana il Cacciucco all’interno del menù – aggiunge la presidente di ProLoco Livorno Ombretta Bachini – Non si tratta di un’operazione di marketing o commerciale e nemmeno di voler obbligare i ristoratori a cucinare in un certo modo. Noi diciamo loro semplicemente che ingredienti utilizzare. La definirei piuttosto un’operazione di qualità, risultato di un percorso al quale hanno partecipato numerose realtà. Nei ristoranti certificati per quest’anno faremo anche una sorta di indagine, per valutare la soddisfazione del cliente. Il vincitore del contest verrà nominato ambasciatore del Cacciucco 5c per l’anno 2022/2023.”.
Alla conferenza stampa sono presenti anche Annalisa Coli di Confesercenti e Alessio Schiano di Confcommercio. “Questo festival meriterebbe una partecipazione nell’organizzazione da parte della Regione Toscana – precisa Coli – Mi sento di proporre e valutare con largo anticipo per l’edizione 2023 una capacità di coinvolgimento in questo senso, alzando ulteriormente l’asticella anche oltre i confini della regione, cosa che darebbe al Cacciucco Pride una risonanza quantomeno di livello nazionale”.
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