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“Via di Salviano, traffico da extraterrestri”

Venerdì 23 Giugno 2017 — 12:02

Il nuovo progetto, disegnato dall’Amministrazione Comunale nel cuore del quartiere Colline, è l’ennesima decisione scollegata dalle reali esigenze della cittadinanza in materia di mobilità. Possiamo affermare senza possibilità di smentita che Livorno sia oggi una città governata con scelte che non sembrano certo quelle prese da saggi amministratori, bensì da decisioni apparentemente più affini a quelle che potrebbero essere prese da extraterrestri completamente a digiuno della realtà urbana di casa nostra. Disincentivo alla mobilità e al commercio. Soltanto con questa iperbole si può arrivare a comprendere l’illogicità di alcuni dei più recenti interventi apportati in materia di mobilità, concretizzati nella restrizione delle carreggiate stradali, della costruzione di ciclabili a senso unico, eccetera. Decisioni anacronistiche oltre che poco utili, adottate in spregio alle esigenze di una cittadinanza che a più riprese ha contestato tali provvedimenti: ultimo in ordine cronologico quello realizzato a Colline, in un quartiere simbolo di un’ormai sempre più rara efficienza economica, nel quadro del quale ancora si potevano coniugare gli aggettivi piccolo e bello applicati al commercio. Come suggerito da un saggio anziano che ha sempre vissuto nella zona, ‘Colline è la piccola Parigi di Livorno’: ciò a significare che, pur in un quartiere periferico, si poteva aprire una attività di successo in barba alla concorrenza sempre più pressante dettata dalle numerose aperture in città di filiali dei colossi della grande distribuzione. Il pensiero di poter lasciare ai mezzi motorizzati soltanto una limitata porzione della carreggiata di quella che rappresenta l’arteria viaria principale della zona, ci appare un piano scellerato: sarà inevitabile l’effetto disincentivo alla libera circolazione che porta con sé, finendo per rappresentare un insormontabile ostacolo al tentativo di raggiungere gli esercizi commerciali siti nelle immediate vicinanze.
Mancanza di dialogo e gabelle unilaterali. In barba a questo, le teste pensanti dell’Amministrazione Comunale si sono ancora una volta erette sopra il concetto di consultazione pubblica e hanno ignorato nella pratica i suggerimenti e le osservazioni giunte in tempi non sospetti dai vari soggetti interessati dall’ampiamente programmata rivoluzione viaria. Com’è possibile che un tale intervento sia stato licenziato dal Comune senza una decisa opposizione da parte dei rappresentanti dei cittadini, che contano un presidio importante in loco? L’Automobile Club Livorno si posiziona ufficialmente al fianco della nutrita schiera di cittadini livornesi, composta in primis da commercianti e residenti del quartiere Colline, che ha manifestato a ragione le proprie perplessità sin dalle prime ore in cui ha cominciato a materializzarsi il progetto voluto per regolare la nuova viabilità lungo via di Salviano. Quale ente che opera sul territorio a tutela degli utenti della strada, l’ACI Livorno non può altro che condannare questi tipi d’interventi, chiedendo una rivisitazione tecnico professionale qualificata, estesa anche all’area lungo porto che va da Piazza Mazzini al ponte di S.Trinita. Certo una cosa l’abbiamo capita: mutuando una frase del Manzoni tratta dai Promessi Sposi potremmo affermare che “Siamo di fronte a un sistema di cechi e lanzichenecchi”. Si è ristretta una strada già presa di mira, pur in un altro tratto, da un precedente provvedimento che aveva portato alla creazione di stalli a pagamento, con l’unico evidente presupposto di fare cassa.
Una viabilità a rischio. Un aspetto altrettanto importante che secondo il nostro Ente è stato totalmente trascurato è quello legato alla sicurezza stradale: l’incolumità dell’utente non ci pare sia assolutamente tutelata da questo nuovo assetto. Ci chiediamo come si faccia a credere che il tasso di potenziale incidentalità non possa pericolosamente impennarsi se si concentra l’intero flusso viario su una corsia larga appena 3 metri e mezzo. Una direttrice entro i confini della quale, almeno sulla carta, sono chiamate a convivere contemporaneamente le traiettorie di auto e scooter privati, oltre che la linea del trasporto pubblico in transito verso via Lorenzini (bus privati peraltro dell’utile corsia preferenziale sfruttata sino a oggi) . Tutto ciò senza considerare i più che possibili rischi derivanti dal movimento delle auto in entrata e uscita da quegli stalli blu per la sosta a pagamento e che sono posizionati a ridosso della stessa corsia e della ciclabile. Una pista che corre in parallelo, disegnata anch’essa sulla sede stradale: proprio per questo motivo, il tracciato per chi si sposta pedalando non è adeguatamente protetto, anche in caso di minima invasione degli spazi da parte dei mezzi a quattro ruote.
Il danno oltre la beffa. A peggiorare le cose, c’è poi il fatto che Palazzo Civico avrà sicuramente investito anche cospicue risorse economiche per realizzare questo incredibile pasticcio, sia per finanziarne la progettazione sia per porlo in essere concretamente. In tempi di crisi così profonda anche per le casse degli Enti locali, è quindi maggiormente deprecabile e condannabile lo sperpero di fondi pubblici per raggiungere risultati tanto deludenti. Obiettivi che peraltro non inquadrano assolutamente le reali priorità coincidenti con le urgenti criticità che affliggono la mobilità livornese. Con questo, non escludiamo a priori lo sviluppo e il collegamento di nuovi tracciati destinati alle bici ma chiediamo però che la precedenza venga data ad investimenti sulle opere di manutenzione del manto stradale, della segnaletica, della illuminazione. In tal senso l’ACI Livorno si candida quale interlocutore istituzionale per dialogare in qualità di intermediario tra l’Amministrazione Comunale e l’utenza.

Franco Pardini
Presidente Automobile Club Livorno

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