Vertenza Livorno: “Non si vede il cambiamento e il lavoro rimane un miraggio”
A Livorno le cose continuano ad andare male. Il cambiamento non si vede. Il lavoro rimane un miraggio. Meno lavoro,meno reddito,meno consumi, meno commercio. Le cifre del disastro sono note da tempo. La insicurezza delle famiglie aumenta. Scuola,mutui,costi dei servizi, tasse, tutto si complica. Eppure la Politica che ha governato (PD) e quella che governa (5Stelle) sembrano distratte. Alla assemblea pubblica di Vertenza Livorno del 23 novembre i politici erano assenti (ad eccezione di Fratelli d’Italia).
C’è voluto un anno perché l’Accordo di programma del giungo 2015 diventasse impegno degli Enti Firmatari. Ma i primi fatti quando ? Mettere mano alle aree di “crisi complessa” richiederebbe chiarezza, concretezza,lungimiranza,determinazione e meno sudditanza con l’Europa per lo scarto di un misero 0,1% di deficit. Invece abbonda solo la retorica. Sugli Ammortizzatori Sociali (un po’ di respiro per vivere) si continua a balbettare: breve prolungamento o la miseria di 500€ sostitutive ?
I sindacati hanno altre cose cui pensare ? Intanto il mercato del lavoro col Job Act è diventato la giungla del lavoro “squillo” (a chiamata). Basta leggere gli annunci. Sul porto i traffici sono cresciuti ma non è aumentato né il lavoro né la sua sicurezza. Dopo tre rinvii e il cartellino giallo della Corte dei Conti Europea la Regione mette un altro freno ai bandi per la Piattaforma Europa.
Dalla gara Bacini,alla bonifica delle aree dismesse, alla cosiddetta “call” di Invitalia non c’è niente che cammini in modo spedito. Colpa del CNEL e del Senato ? suvvia !
Le proposte di Vertenza Livorno sono chiare e concrete
1.cessare il balletto dei rinvii tra Autorità Portuale/Magistratura/Azimut sulla gara Bacini. Si chiedano le offerte con clausole di salvaguardia per i disoccupati livornesi ed accollo degli oneri di ripristino del bacino galleggiante per i responsabili del disastro di un anno fa
2.dare immediatamente il via alla gara per le opere di difesa a mare della Piattaforma Europa dando agli investitori privati il senso concreto che si fa sul serio
3.si imponga ad Invitalia di chiudere entro la fina dell’anno corrente le offerte di insediamento privilegiando le manifatture
4.la Regione titolare dei SIR si adoperi in modo adeguato verso le proprietà per il recupero e la bonifica delle aree dismesse
5.la Zona Franca Doganale divenga un effettivo strumento di incentivazione economica e industriale adottando opportuni provvedimenti amministrativi e legislativi
6.la Formazione sia legata alla effettiva domanda attraverso una riqualificazione professionale coordinata con il sistema delle imprese
7.il Reddito Transitorio di Sostegno verso un nuovo lavoro sia portato a 1000€ al mese nelle Aree di Crisi Complessa
Non c’è più tempo da perdere. Governo e Regione hanno gli strumenti per agire e gli Enti locali di Livorno e Colle la occasione per uscire dai battibecchi e mettere al centro della solidarietà i lavoratori con azioni coordinate e concrete.
Livorno 26 novembre 2016
Giacomo Polese,Sergio Landi Vertenza Livorno
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