Smantellamento Caprilli, Cgil: “Attrezzature svendute”
La Slc, di fronte a una situazione che sta precipitando rapidamente e inesorabilmente, pretende un dibattito pubblico sul Caprilli, per la tradizione che rappresenta e per il bacino di occupazione che è stato perso
Voci insistenti sostengono che siano state dismesse anche le ultime attrezzature utili per svolgere le corse all’interno del Caprilli e l’Slc Cgil interviene per esprimere tutta la propria indignazione, dopo aver tentato, per mesi, di difendere sorti di struttura e lavoratori e chiede un dibattito pubblico con tutta la città.
“Per effetto delle scelte operate dall’Amministrazione del Comune di Livorno – commenta Beppe Luongo, segretario generale Slc di Livorno – proprietario dell’Ippodromo Caprilli e della fu Labronica Corse Cavalli – in questa data, con il ritiro delle dotazioni minime indispensabili a poter eventualmente svolgere addirittura le corse in un Ippodromo storico e unico nel panorama nazionale, che a tal fine fu donato alla Città di Livorno, si è arrivati davvero e purtroppo alla fine di una storia che legava la passione di molti livornesi alla cultura del cavallo e alle occasioni di lavoro, anche precario ma ricorrente di stagione in stagione, per molti giovani che di quel lavoro, anche precario, avevano bisogno.
“Di chi sono le responsabilità ? Chi ha compiuto le scelte che hanno portato prima al fallimento della Laronica e poi, il 27 ottobre al sequestro/vendita, per una manciata di euro, l’attrezzatura per fare le corse al Caprilli? Chi se ne vanta ?! – chiede Luongo e prosegue – sarebbe interessante sapere che fine faranno, davvero, i cavalli egli operatori. Sarebbe interessante avere la possibilità di un vero confronto pubblico sul merito, ma ci vorrebbe un coraggio, paritetico e uguale, tra i vari soggetti che hanno determinato la situazione attuale”.
La Slc, di fronte a una situazione che sta precipitando rapidamente e inesorabilmente, pretende un dibattito pubblico sul Caprilli, per la tradizione che rappresenta e per il bacino di occupazione che è stato perso “Lanciamo la nostra sfida in modo trasparente a tutti gli attori che hanno avuto una parte in questa partita a perdere, a cominciare dal Sindaco Nogarin e da chi lo ha sostenuto e lo sostiene! Ma senza voler trascurare nessuno – tuona la categoria – Noi lo proponiamo e ci siamo: vedremo nei prossimi giorni chi dispone di determinazione pari alla nostra per realizzarlo”.
Un pubblico dibattito sull’ippodromo e sulla sua fine sarà, secondo la Slc, l’occasione per chiedere anche del destino degli otto Lavoratori a cui tutti “vogliono bene”, ma che sono e restano tutt’oggi, disoccupati aggiunti alla crisi livornese, senza prospettive concrete di soluzione “Sarà l’occasione per chiedere chiarimenti circa gli approfondimenti- solennemente promessi nell’ambito della Commissione Tre del Comune di Livorno, circa la mobilità tra le Partecipate in ambito Regionale – chiarisce Luongo e conclude – Sarà, soprattutto, l’occasione per chiedere, ancora una volta, cosa si intende fare di quest’area della città di Livorno – Fu Ippodromo di Livorno e Ceschina- sottratta ai livornesi, ma per farlo bisogna avere un’idea concreta ed una volontà di trasparenza vera per il governo della città. Non basta mettersi le dita negli occhi con l’opposizione.”
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