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Rubrica sindaco. L’inceneritore lo chiuderà davvero? E il “pratino”?

Martedì 21 Febbraio 2017 — 17:34

Dopo le dichiarazioni del presidente di Aamps della scorsa settimana, a favore dell’inceneritore e della sua presunta capacità di sostenere finanziariamente l’azienda (quando è dimostrato il contrario), abbiamo molto gradito che lei abbia invece voluto ribadire di voler spegnere l’impianto nel più breve tempo possibile, visto che oltre ad affossare i conti è molto pericoloso per la salute dei cittadini.
Le modalità con cui l’amministrazione vorrebbe programmare lo spegnimento ci lasciano però molto perplessi, innanzitutto perché sostiene la necessità di dover accantonare prima cospicui fondi per una presunta bonifica: ci risulta che ovunque sia stato deciso di chiudere un inceneritore lo si è semplicemente chiuso, valutando successivamente un progetto per la messa in sicurezza. Questo è previsto anche nelle prescrizioni fissate per l’inceneritore di Livorno (pag. 34 AIA). Va dimostrato prima di tutto se e quanto il terreno sia stato contaminato (caratterizzazione), poi servirebbe una stima ufficiale dei costi di intervento, oltre alla dimostrazione dell’effettiva utilità di farci un “pratino” o cose simili (che farebbe impennare gli eventuali costi di ripristino del sito), invece di riconvertire più proficuamente l’impianto, per esempio, in un centro per la valorizzazione della raccolta differenziata.
Inoltre, il Comune continua a sostenere che il mantenimento in funzione dell’inceneritore alla massima capacità almeno fino al 2021 sia necessario ai fini del risanamento, mentre la stessa Aamps ha invece certificato nel piano di concordato che l’inceneritore è uno dei principali fattori di crisi finanziaria. Le aziende che hanno dismesso il loro impianto, o che hanno scelto di non costruirlo, dedicandosi al riciclo si sono infatti velocemente rimesse in sesto oppure non sono mai entrate in crisi.
Infine, dobbiamo ricordare che nel piano presentato in tribunale non c’è traccia dell’operazione “pratino”, ne’ di qualsiasi altro progetto di progressiva dismissione dell’impianto, per questo le chiediamo di rendere ufficiale e immediatamente operativo un progetto concreto di spegnimento, anche graduale ma che cominci molto prima della fine del suo mandato amministrativo.
Nel frattempo, ringraziamo lei e la sua amministrazione perché la raccolta porta-a-porta si sta progressivamente estendendo a tutta l’area urbana, fatto che lascia sperare in un rapido aumento della raccolta differenziata, che si traduce ovunque in una diminuzione dei costi di smaltimento e nell’aumento dei ricavi erogati dai consorzi del riciclo. I gruppi di quartiere aderenti al Coordinamento rifiuti-zero sono pronti a collaborare gratuitamente con il Comune per coinvolgere e sensibilizzare i cittadini a favore di una piena riuscita dell’operazione, anche attraverso l’attivazione del tavolo tecnico con Aamps (promesso ad ottobre ma purtroppo mai convocato), sperando che serva a chiudere presto la pagina dell’incenerimento a Livorno e ad inugurare finalmente una gestione virtuosa.


Coordinamento provinciale Rifiuti-Zero Livorno

www.rifiutizerolivorno.blogspot.it

Aderiscono al Coordinamento:

ONLUS Livorno per tutti-Emporio solidale
WWF Livorno
Associazione Vivi San Jacopo
Tonerlab s.n.c.
ONLUS Per Madre Terra
Circolo Legambiente Costa Etrusca
Comitato Rifiuti-zero Cecina
Comitato Aria pulita Quartieri Nord
Associazione La Repubblica dei Villani
Resistere! Azione civica
Comitato Collesalviamo l’Ambiente
Comitato Vivi Centro
Centro Riuso e riciclo di Livorno
Comitato Vivi la Venezia
Associazione Eco Mondo ONLUS
Top Recycling s.r.l.
Associazione Opera Santa Caterina
Circolo Legambiente Livorno
Progetto Sole
Associazione Riciclare Premia
Associazione Crea Lab
A.G. Multiservice

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