Romano: “Imprese, Livorno si unisce a Massa e Grosseto. E’ una presa di giro”
Da decenni ormai ci raccontano la favoletta dell’area vasta, del pisorno, della sinergia territoriale, infrastrutturale e quant’altro tra Pisa e Livorno, città vicine e complementari che devono integrarsi e “fare sistema”, in nome della “competitività” e dell’efficienza.
Sulla base di questa bella storiella, Livorno è stata depredata, con la complicità della sua pessima classe dirigente (cacciata, dimenticata o perfino costretta a riciclarsi in borghetti di altre regioni), di risorse, servizi e occasioni, a favore della sempre più ingombrante vicina: dalla sanità, risucchiata sempre più verso Cisanello, ai trasporti pubblici, accentrati nel CTT con base a Pisa, fino alla gestione dei rifiuti che fa gola a Retiambiente (anch’essa con sede a Pisa), e così via.
Quando poi c’è da fare davvero sistema, impresa, sviluppo, cosa fa Livorno? Mica si aggrega a Pisa con i suoi distretti artigianali, l’aeroporto, il turismo ecc. facendo pesare il porto, i sopravvissuti insediamenti industriali, il numero di abitanti negli equilibri dell’area costiera, macché: la Camera di Commercio di Livorno si unisce con quella di Grosseto, andando a far compagnia ad un’altra area depressa che poco o niente ha a che fare con noi e che ha una densità demografica tra le più basse di tutto il centro-nord e un peso economico imbarazzante. Contemporaneamente, la Confindustria livornese si fonde invece con quella di Massa-Carrara, prendendo la direzione opposta e senza badare neanche alla continuità territoriale, aggregandosi però anche in questo caso alla terza e ultima area depressa della Toscana.
Sarebbero demenziale se fossero delle scelte, ma credo che – come sempre avviene quando c’è da dividersi vantaggi e opportunità – Pisa abbia tenuto alla larga Livorno, salvo ricordarsi della famosa “area vasta” quando c’è da prendere e basta. Tutto questo succede nel silenzio del PD locale (che anzi insiste nel promuovere operazioni contro il territorio, come Retiambiente) e con la sponsorizzazione attiva del PD regionale. Almeno potrebbe aprir bocca il sindaco pentastellato Nogarin, che ha raccolto il voto di protesta contro questa strategia predatoria ai danni di Livorno, consentita dai suoi predecessori.
Andrea Romano – Resistere! Azione Civica
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