Referendum Costituzionale, ecco perché noi votiamo “sì”
La riforma costituzionale, che approveremo votando SI, rappresenta una grande opportunità per modernizzare questo paese. E’ bene chiarire da subito che il progetto di riforma non tocca la prima parte della Costituzione, la quale rimane un sicuro punto di riferimento per il futuro; bensì interviene solo sulla seconda parte, dove già in passato i legislatori sono intervenuti con modifiche. Il cuore della riforma interessa dunque la seconda parte della costituzione, quella che tratta l’ordinamento della repubblica, ovvero il funzionamento delle istituzioni pubbliche. La principale novità introdotta è il superamento del sistema del bicameralismo perfetto. Nel progetto di riforma infatti si prevedono funzioni diverse per la Camera dei Deputati e per il Senato della Repubblica. La prima avrà una funzione legislativa prevalente e deterrà il rapporto di fiducia con il Governo; la seconda rappresenterà le Regioni e i Comuni mentre solamente alcune leggi o disposizioni rimarranno di competenza comune. Questo a nostro avviso renderà più efficiente il sistema legislativo. In questo quadro di riassetto istituzionale si prevede inoltre la riduzione del numero dei parlamentari, l’abolizione delle Province, del CNEL e altre misure significative sul fronte dei costi della politica come la limitazione delle retribuzioni del Presidente della Regione e dei Consiglieri Regionali. Si rafforza il ruolo del Governo nella formazione delle leggi e contemporaneamente si consolidano le garanzie attraverso l’introduzione di nuovi limiti alla decretazione d’urgenza e dello statuto delle opposizioni. Altro intervento fondamentale previsto nella riforma, a nostro avviso, concerne i rapporti tra Stato e Regioni, dove l’obiettivo strategico è quello di superare conflitti e incertezze legislative, ripartendo in modo chiaro le competenze tra Stato e Regioni, superando dunque il sistema della legislazione concorrente. Si ipotizzano anche degli interventi in materia di democrazia diretta, dove da una parte si rafforza l’istituto del referendum abrogativo, attraverso l’introduzione di due diversi quorum per la validità del voto strettamente collegati al numero delle sottoscrizioni raccolte, e dall’altra prevedendo l’istituto del referendum propositivo. Noi, su questi temi e su altri aspetti della riforma costituzionale, auspichiamo un confronto di merito, che spesso viene meno. Agli argomenti non si contrappongono argomenti e questo è comprensibile vista l’estrema eterogeneità dello schieramento dei Comitati del No, che in caso di vittoria, non sarebbero nelle condizioni oggettive di fare le riforme costituzionali necessarie al Paese, lasciandolo ancora di più nel pantano politico-istituzionale per un puro calcolo di partito. Questa riforma invece può rappresentare un vero passo in avanti per la vita della istituzioni democratiche del nostro Paese, perché le semplifica, le rafforza garantendo stabilità, cogliendo alcuni degli obiettivi storici dibattuti fin dai tempi dell’assemblea costituente. Noi dei comitati Basta un SI, raccogliamo questa visione, che e’ inoltre espressione di quella parte della società civile che crede nel cambiamento.
Comitato SÌ Piazza Giovine Italia
Comitato SÌ per il Futuro
Comitato SÌ Cambia in meglio
Comitato Basta un SI Centrostorico
Comitato Il futuro è un SI
Comitato le Nonne per il SÌ
Comitato Bona Opera
Comitato Collesalvetti che dice SÌ
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