Pd, nuovo ospedale: proposta seria ma deve essere partecipata
La proposta di Accordo di Programma della Regione Toscana, Comune di Livorno e ASL, per la realizzazione di un “nuovo blocco ospedaliero” all’interno del perimetro dell’esistente, va presa molto sul serio.
Da un punto di vista del metodo, va dato atto che con un gesto di notevole garbo istituzionale, i tempi per la firma dell’Accordo sono fissati entro la fine del 2019. Infatti crediamo che per la chiusura di un provvedimento così vincolante per la gestione della sanità livornese e per il governo del territorio sia opportuno attendere il risultato delle nuove elezioni amministrative e soprattutto dare corpo ad un confronto con la città mediante percorsi di partecipazione e forme di consultazione.
Per quanto ci riguarda il progetto prospettato nell’Accordo di programma contiene punti senz’altro positivi e limiti da sviscerare ed approfondire in un dibattito collettivo, aperto e partecipato.
Il primo dato è che a questo punto del percorso sia necessario archiviare la questione relativa alla localizzazione di un nuovo ospedale nella zona di “Banditella bassa” e impostare su nuove basi ladiscussione in merito agli assetti della sanità livornese. La Regione ha agito con senso di responsabilità per superare i ritardi e i rinvii del Comune di Livorno.
Il secondo è che nell’accordo si prende atto che la ristrutturazione dei vecchi padiglioni, promessa dai 5 stelle in campagna elettorale, non è un’ipotesi realisticamente percorribile, dati i costi elevatissimi che ciò comporterebbe e l’impossibilità di avere, in quelle strutture, standard sanitari accettabili.
Il terzo è che con il nuovo accordo di programma prende corpo un modello sanitario che si realizzerà in un nuovo blocco ospedaliero, cosa che consentirebbe livelli qualitativi oggi indispensabili per le attività di medicina, chirurgia e prevenzione.
Detto questo tuttavia, ci sono questioni che rimangono da approfondire e molti nodi da sciogliere sul progetto, in merito alla localizzazione; ai costi e alle risorse da reperire;alle modalità di investimento da effettuare; alle conseguenze pesanti sul traffico e la mobilità; all’impatto ambientale durante la prevista lunga fase di costruzione e dopo di essa; al riutilizzo delle strutture esistenti; alla riorganizzazione complessiva del modello sanitario cittadino e territoriale.
In particolare chiediamo di fare chiarezza su alcuni punti di merito molto importanti: il modello di cura; il numero dei posti letto della nuova struttura; le specializzazioni che si manterranno e dovranno essere potenziati; il numero degli operatori che saranno occupati; il destino delle strutture esistenti; la soluzione del problema dei tempi di attesa ecc.
Tutte questioni che a livello cittadino vanno affrontate con gli strumenti del governo del territorio: come il Piano Strutturale e il Piano della mobilità sostenibile, integrati da strumenti di carattere ambientale come la VIA e la VAS, e con il coinvolgimento massimo della popolazione.
In questa materia il fine della politica e della discussione cittadina deve essere il mantenimento e semmai il miglioramento degli standard sanitari attuali. Crediamo che questa sia la sensibilità che ha guidato la Regione Toscana nella proposta di accordo di programma, ed è questa è la medesima preoccupazione che condivide la Segreteria PD di Livorno, che non ci vede aprioristicamente contrari al progetto previsto nell’accordo, pur consapevoli dei limiti sopra indicati
Tuttavia proprio per il fondamentale rispetto dei ruoli istituzionali e degli orientamenti della politica locale auspichiamo:
a) La promozione di forme di consultazione ampie e partecipate, nelle quali ci sia la possibilità di analizzare tutti gli aspetti tecnici, logistici e sanitari da parte dei cittadini adeguatamente supportati;
b) di concludere il percorso dell’accordo di programma entro la fine del 2019, e ciò in considerazione del rispetto dovuto al possibile insediamento di una nuova amministrazione cittadina;
c) dal momento che la scelta è di costruire un “nuovo blocco” chiediamo di valutare, nei limiti temporali sopra descritti, e cioè entro e non oltre la fine del 2019, la possibilità di ipotesi realisticamente percorribili su altre localizzazioni che potrebbero avere un minore impatto sull’ambiente, la viabilità, la gestione dei flussi del traffico, i parcheggi ecc.
d) in mancanza di alternative di decidere e dare corpo comunque, alla ipotesi prevista dall’attuale accordo.
Partito Democratico Livorno
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