Pagliaro, i fischi a Ciampi allo stadio non erano dei livornesi
Dopo la morte dell'ex Presidente nostro concittadino Carlo Azeglio Ciampi, ho letto il ricordo che aVete redatto (continua)
Spett.la Redazione di Quilivorno.it,
seguo quotidianamente il Vostro quotidiano, che mi piace molto, così come altre fonti di informazione nazionale.
Dopo la morte dell’ex Presidente nostro concittadino Carlo Azeglio Ciampi, ho letto il ricordo che aVete redatto citando gli auguri che Egli fece al Vostro giornale. Considerato il Vostro affetto al Presidente così come gran parte della cittadinanza livornese, tra cui il sottoscritto, vorrei sottoporre alla Vostra attenzione, e non già noto, un fatto occorso durante il “Punto di Paolo Pagliaro” interno alla puntata di Otto e Mezzo di Lunedi 19-09-2016:
durante la proiezione del “Punto”, il dr. Pagliaro ha parlato dei fischi che in alcuni stadi d’Italia sono stati rivolti all’ex Presidente durante il minuto di raccoglimento. Fischi che sono piovuti, citando testualmente dal Punto, “persino nella città di cui Ciampi era figlio orgoglioso: Livorno” inquadrando esclusivamente la tifoseria con le bandiere amaranto del Livorno Calcio.
Io ero allo stadio e posso confermare che i fischi ci sono stati ma contrariamente a ciò che si può percepire dalla affermazione del dr. Pagliaro, i fischi “nella città di cui Ciampi era figlio orgoglioso” sono tutti piovuti dalla curva dei tifosi della Lucchese che, non contenti, hanno, sempre durante il minuto di raccoglimento, inneggiato al duce e cantato “livornesi, avete uno di meno”.
Per questi beceri cori anche il presidente della società Lucchese calcio si è scusato con Livorno e con la Nazione ma di questa storia nel “Punto” non c’è menzione e, anzi, sembra che siano stati i suoi stessi concittadini a fischiare uno dei Presidenti più amati d’Italia.
E’ capitato in passato che parte della tifoseria del Livorno Calcio si sia resa protagonista di gesti censurabili (i fischi per la strage di Nassiriya, per l’inno d’Italia alla partita della Nazionale ecc.) che hanno dequalificato tutta la città anche grazie ad una attenta e generalizzatrice cassa di risonanza quale i media nazionali.
Questa volta però NO e sinceramente mi sono sentito offeso da quella semplice frase sparata nel “Punto” che va a ferire in maniera del tutto gratuita una intera cittadinanza. Personalmente ho scritto alla redazione chiedendo una rettifica della notizia ma dubito che la mia rimostranza venga considerata. Però se la cosa può risultarVi interessante, magari la redazione di un giornale può risultare più credibile.
Massimo Ughi
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