Mostra al Museo, tutto chiuso nonostante l’orario di apertura dica il contrario. L’assessore Belais risponde

Con grande rammarico, domenica 10 giugno mi sono presentato alle 18.30 al Museo Fattori per visitare la mostra “Fotografia e mondo del lavoro” e sono rimasto sorpreso e deluso nel trovare tutto chiuso…
Sono veramente dispiaciuto di quanto accaduto, ma non per me, che abitando a Livorno ho la possibilità di visitare la mostra in un’altra occasione. Penso però ad un turista, un crocerista che si ferma nella nostra città per poco tempo, arriva al museo con i mezzi pubblici, o a piedi, e nonostante l’orario di apertura trova chiuso…
Pensiamo sempre che il turismo e la cultura possa essere un rilancio per la città di Livorno che ha veramente grandi possibilità in merito, ed invece ci troviamo davanti a  piccolezze che devono essere affrontate e migliorate per il bene della città.
Mi auguro vivamente che la giornata di ieri sia stato un evento eccezionale e non più ripetibile, perché a perdere è la città di Livorno e di chi la ama, ok… capisco che i problemi della città sono ben altri ma anche da queste piccole cose si nota l’amore per la propria città.

Diego Domenici, un livornese che ama la propria città

La risposta dell’assessore alla Cultura Francesco Belais: “Ci dispiace, ma si è recato ai Granai e non al Museo”.
“Carissimo Diego, le foto che hai mandato sono dei Granai di Villa Mimbelli, al momento non interessati da alcuna mostra.
La mostra ” Fotografia e mondo del lavoro”, come è specificato precisamente nel cartello, si trova all’interno del Museo di Villa Mimbelli, di cui occupa tutto il piano terreno, che ieri alle 18.30 era regolarmente aperto (il museo chiude alle 19).
Probabilmente la posizione del cartello e l’attuale chiusura del cancello principale della Villa a causa del cantiere aperto per il restauro della facciata ti hanno indotto in errore.
Mi spiace.  Spero che da qui al 1° luglio tu possa avere la possibilità di tornare visitare la mostra fotografica che è veramente interessante.
Un cordiale saluto
Francesco Belais