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Libertas, una poesia per la promozione in A2

Lunedì 17 Giugno 2024 — 10:58

L’entusiasmo per la promozione in serie A2 della Libertas Livorno ha suscitato in molti tifosi un mare di emozioni. Tra questi c’è chi ha scritto anche una poesia dedicando una strofa ad ogni giocatore. Ecco il componimento in rima di Marco Materassi.

Mercoledì si è riscritto la storia: per noi solo Libertas, non certo Meloria
Perché il campo dice sempre la verità: voi in B noi in serie A.
Come dice il grande De Gregori, la storia noi, e allora eccoli i nostri magnifici eroi:
Livornese di scoglio, non viene da lontano, il nostro Tommy, il nostro capitano.
Poi c’è Amos il nostro samurai: non viene da Vasto ma dal Pontino o da Shangai.
Cantavano i Pooh: non restare qui pensiero, e te a chi pensi a lui, Fratto: il nostro guerriero.
Tiri, assist, entrate ne ha fatte tante: sai chi è. Il nostro olandese volante.
Hanno cambiato la regola: adesso si può tirare anche da sei: la colpa sai di chi è? Di lui di Gregorio Allinei.
La palla scotta, passano i secondi e i tiri scomodi vanno presi: non ti preoccupare ci pensa Andrea Bargnesi.
Arrivato in sordina, chissà se c’è la farà, intanto è in serie A, di stoppate ne ha fatte tante, c’è anche un coro per Buca il nostro gigante.
La sua schiena l’ha fatto sempre soffrire, ma lui non molla, quest’anno non può finire.
Partite tirate sempre sofferte, non c’è problema però se nei paraggi c’è lui Sacca bomb Andrea Saccaggi.
La sfiga non è mai cieca, e l’ha sempre mirato, facendoli perdere mezzo campionato, ma lui col 99 sulla maglia, ha detto presente, quando è in campo Jacopo non sbaglia.
E Dio creò il piede perno e ad un predestinato l’ha regalato, undici è la sua maglia lui è Luca Tozzi da San Miniato.
A gennaio sei arrivato, ma la sfortuna era in agguato: rottura del crociato. Hai avuto già tanti dolori ma Diego Terenzi è già nei nostri cuori.
Insieme a loro i cosiddetti grandi ci sono anche quelli chiamati ragazzini e noi non li dimentichiamo Madeo e Vincenzini.
C’è poi lo staff che non ha mai mollato, tutti a prescindere, non hanno mai fatto mancare niente, grazie davvero e un abbraccio al nostro Presidente.
Diceva Fiordaliso “non voglio mica la luna”, nemmeno noi l’abbiamo mai detto, a noi c’è bastato lui: il nostro coach da Montebelluna.
Tante le finali perse, ci sfottevano i piellini, ma noi non abbiamo mai mollato, e alla fine si è vinto il campionato.
Una grandissima emozione, una splendida sensazione, una parola magica che si chiama Promozione.
E quando ho alzato la coppa con i miei figli, una lacrima mi è scesa, senza ritegno, io vecchio tifoso dico soltanto grazie a tutti perché la tradizione continua.
E a volte piangere di gioia non fa male perché continueremo… a girare lo stivale!

Marco Materassi

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