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“Sindaco per l’anniversario di morte di mia figlia ci conceda di poter accedere dove lei riposa”. Nogarin risponde

Lunedì 14 Gennaio 2019 — 19:00

Caro sindaco, le scrivo questa lettera aperta perché volevo socializzare con Lei e con il resto della città una vicenda che credo le stia a cuore e che ho nuovamente riscontrato nelle scorse ore. Come ben saprà il prossimo 18 gennaio torneremo a ricordare la nostra piccola Sara. Il nostro dolore è lo stesso di quei giorni, ma alla disperazione si è affiancata la speranza che il gesto della donazione degli organi del nostro angelo abbia permesso di dare speranza e vita ad altre persone. Livorno in quei giorni così come in tutti questi anni ci è stata vicina, vicinissima e noi saremo per sempre grati ai nostri concittadini per questo affetto che si aggiunge all’attenzione del Comune, delle altre Istituzioni livornesi e della stampa.
Ecco perché anche quest’anno siamo certi che in molti vorranno partecipare alle iniziative promosse per ricordare Sara e le conferme ricevute in queste ore anche da fuori Toscana lo testimoniano. Ma abbiamo un timore. Come abbiamo segnalato ad inizio dicembre le condizioni in cui si trova la parte del cimitero dei Lupi dove riposa Sara sembrano rappresentare più di un problema. Dopo le nostre segnalazioni, come si vede dalla foto che uniamo alla lettera,  sono state posizionate delle delimitazioni di fortuna e questo in corrispondenza, crediamo, di infiltrazioni provenienti dal tetto. Il giorno dell’anniversario della scomparsa di Sara, come ogni anno, ci ritroveremo proprio davanti a dove lei riposa. Un momento importante per tutti i partecipanti e come Lei potrà ben capire importantissimo per la nostra famiglia. Ecco perché vorremmo che anche quest’anno fosse possibile avvicinarsi a quel luogo e non me ne vorrà, ma se così non fosse, non sarà certo una striscia di plastica bianca e rossa a fermare un padre ed una madre che vogliono salutare la loro bambina. E ci piacerebbe anche sapere, se possibile, quando potranno avviarsi i lavori per il ripristino definitivo di quella parte di cimitero, una struttura nella quale lavorano persone gentilissime e davvero disponibili.
Sono certo che vorrà accogliere queste parole con l’attenzione e l’affetto che ha sempre rivolto a questa vicenda. Parole scritte di getto, da padre a padre e che come tali spero possano essere prese in considerazione.

Resto in attesa di una Sua risposta salutandoLa,

Claudio Mazzi

La risposta del sindaco Nogarin – Gentile sig. Mazzi,  ho letto con grande partecipazione la lettera aperta che mi ha inviato lunedì 14 gennaio.
Mi sono immediatamente mosso con gli uffici tecnici e sono felice di comunicarle che l’area al secondo piano del blocco 16 del cimitero dei Lupi, dove riposa Sara, è stata resa pienamente accessibile.
Questo permetterà a lei, a sua moglie e a tutte le persone che vorranno intervenire venerdì 18 gennaio di partecipare alla cerimonia della piccola Sara.
Una bimba che è entrata nel cuore di tutti noi grazie al gesto di straordinaria umanità che, come famiglia, avete deciso di compiere ormai 29 anni fa.
Un vero e proprio atto di amore che la città non dimenticherà e per il quale io, personalmente, vi ringrazio.
All’amministrazione spetta invece il compito di prendersi cura dei luoghi in cui i cittadini possono coltivare il ricordo dei propri cari. Le condizioni in cui versano alcune aree del cimitero dei Lupi sono ancora precarie, ma stiamo lavorando per risolverle una dopo l’altra. A dicembre abbiamo approvato un pacchetto di interventi da 150mila euro che ci permetterà di risanare sia la struttura del blocco 9 che la chiesa. Sono già in corso, invece, i lavori di messa in sicurezza del blocco 7.
Piccoli passi per restituire ai livornesi un luogo così importante.

Cordiali saluti,
Filippo Nogarin

Il ringraziamento del padre – “Buonasera signor Sindaco. Le scrivo questa lettera, anch’essa aperta, per ringraziarLa per quanto da Lei fatto insieme ai suoi collaboratori, per rendere di nuovo accessibile l’area del cimitero dove riposa la nostra amata Sara. Nella lettera che mi ha inviato, ho apprezzato insieme a mia moglie, la risposta di un padre rivolta verso un altro padre che, senza speculazioni politiche ideologiche, aveva richiesto il suo intervento.  Adesso questo è stato realizzato, potremmo con sicurezza ritornare di nuovo, come facciamo da 29 anni, in quel luogo divenuto tristemente familiare, senza contravvenire ai giusti divieti che erano stati imposti e ricordare nel migliore dei modi il nostro “angelo” nel giorno della sua scomparsa.
Posso affermare senza retorica, che questa storia ci ha visto tutti vincitori ed è giusto che gli organi d’informazione ai quali mi ero rivolto pubblichino la Sua risposta ed il nostro sincero ringraziamento”.

Cordiali saluti,
Claudio Mazzi

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