La sostenibilità a 5 stelle? Un oggetto misterioso
La sostenibilità a 5 stelle sarebbe di lusso, peccato che a Livorno resti un oggetto misterioso. Ci dovrebbe spiegare l’assessore al ramo, ma non ce lo spiegherà perchè la propaganda è una cosa e la realtà un’altra, in che consiste la settimana della ciclabilità quando: ha proposto un piano “per favorire gli acquisti in centro con l’auto” parole sue, con 10.000 stalli blu aggiuntivi a pagamento e si sono abbassati gli indici di frazionabilità degli appartamenti con richiesta di posti auto aggiuntivi in aree già sovraffollate. Sono stati istituiti sempre a pagamento gli stalli rosa, ancora per favorire gli spostamenti in centro delle puerpere salvo poi spiegare nella città del fai come ti pare, chi controllerà l’età dei trasportati (fino a due anni) o che insieme alle neomamme se non in alternativa,non viaggino i suoceri e il resto della famiglia, come sta già avvenendo. L’assessore dovrebbe anche informarci sul destino della pista ciclabile di v. Grande sbandierata fin’ora dal sindaco e dal suo staff. O perchè i livornesi nella città di scooterlandia dovrebbero utilizzare un bike-sharing appena fallito, con le stesse tariffe solo perchè è cambiato il colore delle bici. Bisogna però riconoscere che sono riusciti in un’impresa inimitabile, che provvisoria o no resta un capolavoro di civiltà, salubrità e sostenibilità, che è il doppio senso di circolazione in v. Grande. Naturalmente lasciando tutto invariato ( guai street control) in via Marradi altro raro esempio di incoraggiamento all’uso della bici. Basta avere l’accortezza di stare in mezzo alla strada invece che sulla destra, per evitare le sportellate di chi parcheggia lungo il marciapiede e rischiare un tamponamento. La tendenza alla sostenibilità che ha ispirato la nuova amministrazione si è concretizzata fin dall’inizio nell’inversione del senso di marcia sui fossi per invitare l’ingresso all’Odeon che un flop resta, costringendo tutti gli abitanti Zona D a decuplicare il percorso di rientro o in alternativa intrupparsi in v. Grande. Se n’è avvantaggiata immediatamente la fluidità dei flussi e la qualità dell’aria nella zona. Sulla nuova pista ciclabile Cialdini-Mazzini non c’è che dire è bella, peccato che si mangi metà carreggiata e costringa i ciclisti che non necessariamente vogliono o debbono servirsi di v. Grande e delle rotatorie tritatutto, a lasciarla a metà costringendoli ad attraversamenti e gimcane per niente sostenibili.
Paolo Cascinelli- Ivo Lenzi per il comitato “Vivere il Centro”
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