La mia disavventura in una sartoria cinese

Ieri mattina, ho portato ad una sartoria cinese in centro una sella per uno Scarabeo 50 da far rifoderare. La sella era integra in tutte le sue parti, l’unico difetto erano soltanto due lievi strappi sui lati.  Lascio insomma la sella, con il numero di telefono per essere richiamata: mi è stato detto che sarebbe stata pronta per la tarda mattinata. Non ricevo alcuna chiamata fino a stamani, quindi mio babbo si reca al negozio per poterla ritirare o quantomeno sapere lo stato della riparazione. Subito si accorge che qualcosa non torna in quanto, girando la sella, si accorge che sotto è spaccata su una parte ed il gancio di chiusura è completamente rotto. Al che spiega al negoziante che quella non è la nostra sella e che deve esserci stato un errore/scambio: si accorge inoltre che su di essa è presente un bigliettino con un numero che non era il mio. (Il mio era appeso su una mensola vicino alla macchina da cucire). Mio babbo torna da me, il tempo di spiegarmi 2 minuti l’accaduto, e torniamo subito al negozio. Magicamente il foglietto col numero diverso è sparito e sulla sella è attaccato il mio. Proviamo quindi a spiegargli che quella non è la nostra, che sicuramente deve averla scambiata con un’altra, gli abbiamo chiesto dove fosse finito l’altro numero di telefono che era attaccato alla sella ma lui imperterrito continuava a ribadire che quella era nostra, parlando mezzo cinese e mezzo italiano e non capendo (o non volendo capire) quello che gli stavamo dicendo.
Siamo stati costretti a chiamare la polizia per vedere di risolvere la faccenda, ma niente, ovviamente il ragazzo ha continuato a dire che quella era la nostra, e stessa tiritera che andava avanti da un’ora. Altra cosa, ieri mattina erano in due in negozio, quando glie l’ho fatto presente negava, dicendo che era da solo. Ciliegina sulla torta: inviperito voleva anche essere pagato.