La Laurea del Geometra
Il DM 12 agosto 2020 istituisce la classe di laurea ad orientamento professionale “Professioni tecniche per l’edilizia e il territorio”, una laurea triennale che consentirà l’accesso alla professione di Geometra, evitando la sovrapposizione con le classi L7 Ingegneria Civile e Ambientale ed L23 Scienze e Tecniche dell’Edilizia.
L’istituzione della nuova classe di laurea in “Professioni tecniche per l’edilizia e il territorio” soddisfa la nostra categoria e non solo per l’evidente parallelismo tra l’impianto metodologico del nuovo percorso accademico e quello della nostra proposta di riforma del percorso di accesso.
Per entrambi, infatti, gli elementi qualificanti sono un piano di studio fortemente orientato alla professione, la previsione di attività laboratoriali da svolgersi previa definizione di convenzioni ad hoc presso strutture esterne qualificate come gli Istituti CAT e la possibilità di svolgere attività di tirocinio in contesti lavorativi reali come gli Studi Tecnici convenzionati con i Collegi professionali.
Misure che potrebbero favorire la permanenza degli studenti sul territorio, contribuire a ridurre il numero di abbandoni universitari e limitare le spese per le famiglie durante il percorso universitario.
La riforma dell’accesso alla professione (4 anni + 3 anni), porta al conseguimento di una specifica laurea triennale professionalizzante e abilitante. Questo ultimo requisito è molto importante e comporta una sostanziale differenza con il laureato tradizionale: l’iscrizione all’Albo Professionale e l’inizio dell’esercizio della libera professione subito dopo il conseguimento della laurea.
Una proposta peraltro accolta con favore dalle diverse forze politiche del Governo, che in passato hanno depositato più di un disegno di Legge in materia.
L’obiettivo della riforma è consentire ai Geometri di acquisire, già nel percorso curriculare, le conoscenze richieste dall’attuale mercato del lavoro, sempre più orientato all’innovazione digitale e alla sostenibilità ambientale. Un contributo
concreto al rilancio dell’istruzione tecnica, a lungo eccellenza del sistema scolastico italiano ed unicum di quello europeo, a cui oggi mancano numeri significativi e possibilità di interessare le famiglie.
Un percorso scolastico che concretamente mira a contenere la disoccupazione giovanile, pone un’azione di contrasto alla dispersione scolastica, favorisce l’orientamento, realizza una vera e virtuosa alternanza scuola-lavoro attraverso l’innovazione didattica.
Questi percorsi accademici professionalizzanti sono laboratori nei quali si formano figure tecnico-professionali altamente qualificate, in grado di rispondere alle richieste di un mercato del lavoro sempre più vocato alla digitalizzazione del settore e improntato alla multidisciplinarietà e interdisciplinarietà dei professionisti tecnici.
L’attenzione posta dal Ministero dell’Università al tema delle lauree professionalizzanti e alla possibilità di rendere abilitanti quelle che prevedono specifici tirocini in itinere, è un segnale positivo; rivela la volontà di investire nel percorso formativo dei giovani per realizzare una maggiore sinergia tra istruzione e lavoro, anche attraverso un aggiornamento radicale dei contenuti e della didattica.
In questo momento è fondamentale individuare politiche a favore della popolazione, di vario genere e con varie implicazioni, fra queste assumono un ruolo strategico quelle finalizzate a favorire l’inclusione dei giovani nel mondo del lavoro.
Il lavoro giovanile è forse il più serio dei problemi; prolungare l’entrata nel mondo del lavoro svolgendo peraltro attività di corto respiro e scarsamente retribuite, determina automaticamente un livello di pensione basso, con ripercussioni negative sul fronte economico nei prossimi decenni.
Per questo occorre innovare i programmi di istruzione rendendoli rispondenti alle esigenze del mercato del lavoro e del territorio e garantire una formazione continua di eccellenza lungo l’intera vita professionale.
Su queste linee di indirizzo la nostra categoria si è assunta impegni ben precisi e la riforma del percorso di accesso alla professione, che consente alle nuove leve di
entrare nel mondo del lavoro a soli 22 anni con un bagaglio di conoscenze e di abilità allineate alle aspettative della committenza, va in questa direzione.
“Il debito creato con la pandemia è senza precedenti e dovrà essere ripagato principalmente da coloro che oggi sono giovani; è nostro dovere far si che abbiano tutti gli strumenti per farlo pur vivendo in società migliori delle nostre”.
Il senso di queste parole pronunciate dal Presidente Mario Draghi non potrebbe essere più chiaro e condurre verso una sola direzione: il sapere dei giovani è il migliore investimento per il futuro.
Come Collegio dei Geometri di Livorno, unitamente ai Collegi di Pisa, Lucca e Massa Carrara, abbiamo già preso contatti con l’Università di Pisa al fine di istituire un Corso di Laurea triennale specifico.
Stiamo insomma cercando di promuovere al meglio il capitale umano, la formazione, la scuola, l’università e la cultura auspicando che anche gli Istituti CAT delle citate Province toscane si facciano promotori di questo progetto che sta finalmente diventando realtà.
Il Presidente del Collegio dei Geometri e G. L. della Provincia di Livorno
Geom. Dario Cerrai
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