“Il sindaco risponde” su tram elettrici e aree per cani
Ecco le risposte del 31 marzo a due delle lettere selezionate fra le tantissime arrivate alla nostra redazione
E’ iniziata il 3 marzo, con le risposte a due delle lettere selezionate fra le tantissime arrivate alla nostra redazione, la rubrica a cadenza quindicinale “Il sindaco risponde”. Riportiamo per ognuna la risposta di Nogarin. Ecco le risposte di venerdì 31 marzo. Potete inviare le vostre domande all’indirizzo [email protected] indicando nome, cognome e numero di telefono.
La prima risposa del 31 marzo (idea “tram elettrici” in città) – Buongiorno Massimo, innanzi tutto mi lasci dire che la sua idea di ripristinare i tram elettrici è suggestiva e interessante (leggi qui la lettera inviata dal lettore). Purtroppo però bisogna per prima cosa fare i conti con l’utenza del servizio di trasporto pubblico locale attuale, per determinare la sostenibilità o meno di un nuovo mezzo.
Gli investimenti necessari alla realizzazione di una nuova rete infrastrutturale su cui far correre i tram sono infatti molto cospicui e non si può prescindere da studi puntuali.
Al momento, quelli messi a nostra disposizione da ctt ci dicono che i due assi principali di spostamento sono quelli che collegano il mare alla stazione, passando dal centro, e quello che collega il nord e il sud della città correndo lungo la costa.
E’ lì che si concentra l’utenza attuale ed è lì che abbiamo deciso di puntare per creare due linee di trasporto pubblico ad alta mobilità. Si tratta di una piccola rivoluzione, che arriva dopo 18 anni di immobilismo che hanno resto l’offerta del tpl inadeguata a una realtà come Livorno. Invece di diventare una piccola svizzera, come scrive giustamente lei, ci siamo trasformati nella patria dell’automobile. Noi stiamo provando ad invertire la tendenza. Per prima cosa potenziando le linee attuali e introducendo il servizio strategico del taxi a chiamata per coprire le zone a utenza debole.
Abbiamo anche confermato l’introduzione per i mesi estivi dei bus notturni gratuiti, mentre nei prossimi mesi studieremo i nuovi dati di utenza in modo da poter studiare una politica di agevolazione tariffaria a seconda delle fasce di reddito e non solo. L’obiettivo è incentivare i livornesi ad utilizzare i mezzi pubblici e ridurre progressivamente il loro costo per la collettività.
Fatto questo potremo studiare soluzioni più di lungo periodo, tra cui quella di reintrodurre i tram elettrici, magari sfruttando alcune infrastrutture ferroviarie esistenti.
La saluto e la ringrazio per lo spunto.
Filippo Nogarin
La seconda risposta del 31 marzo (aree cani Leccia-Scopaia) – Buongiorno Giada, le rispondo con piacere anche se non ho buone notizie per lei: al momento a Livorno ci sono 25 aree di sgambamento cani e non è prevista la realizzazione della ventiseiesima nella zona da lei indicata (clicca qui per leggere la lettera del lettore). Ma questo non significa che non si possa allestire. Se si tratta di un’esigenza del quartiere, la invito a farsi promotrice di una raccolta firme a sostegno della richiesta e sarà cura dell’amministrazione studiare un progetto ad hoc, come cerchiamo di fare ogni volta che possiamo, compatibilmente con una visione coerente della città e con le risorse a disposizione.
La costituzione di un’area sgambamento per cani è tutt’altro che superflua, come sostiene qualcuno. Si tratta al contrario di un modo per valorizzare alcune zone inutilizzate, come quella da lei segnalata, contribuendo allo stesso tempo a mettere ordine in città.
Tutto ciò premesso, la nostra intenzione è quella di ascoltare i bisogni dei vari quartieri. Presto effettuerò una camminata di quartiere proprio alla Leccia-Scopaia e nell’occasione conto di visitare anche l’area tra via Giotto e Collinaia in modo da verificarne lo stato di salute e valutare la possibilità di dare seguito alla sua richiesta.
Nel frattempo la saluto e la ringrazio
Filippo Nogarin
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