Confcommercio: ok le misure del Comune, ora programmazione
Pieragnoli: "Buona volontà da parte del Comune e delle altre amministrazioni locali della provincia. Ma senza una programmazione di ampio respiro non ce la faremo"
“Il rapporto stretto con le categorie economiche e con i cittadini muove la politica a unire le forze per venire incontro alle sofferenze inflitte dalla pandemia”.
Federico Pieragnoli esprime gratitudine da parte delle imprese del territorio per tutte le misure e per gli aiuti destinati dai Comuni all’economia di Livorno e provincia.
“Sono piccoli contributi ma almeno è un segno di sensibilità e di consapevolezza: se le imprese sopravvivono sopravvive il tessuto sociale. Il problema più grande però è riuscire a superare il perimetro dell’emergenza immediata. Innanzitutto occorre un piano di aiuti che osservi una maggiore continuità e proporzionalità rispetto alle perdite subite. Solo in questo modo gli imprenditori potranno realmente riacquisire fiducia e decidere di proseguire l’attività. I più sono demoralizzati. Già prima di questo lockdown a piccole dosi l’indagine di Format Research per Confcommercio Toscana aveva fotografato il 71% delle imprese del terziario (quasi 20.000 nella nostra provincia) certo di non sopravvivere a un altro blocco delle attività. Già solo i ristori arrivati tempestivamente adesso a novembre sono stati salutati almeno come una promessa mantenuta, sebbene l’entità del tutto insufficiente degli importi. A ottobre, con il riacutizzarsi della pandemia e delle prime misure di contenimento, i consumi sono di nuovo scesi. L’Indicatore Consumi Confcommercio calcola l’8,1% in meno rispetto allo stesso mese del 2019 (era -5,1% a settembre), dovuto soprattutto al tonfo dei servizi, del turismo e dei trasporti. Ma il rallentamento dei consumi si aggraverà con i prossimi calcoli riferiti a novembre, con la filiera di abbigliamento e accessori tra i settori più colpiti in uno dei periodi di maggiori entrate. Quello che chiediamo ai Comuni è di destinare gli aiuti non solo alle aziende vittime di lockdown, bensì a tutte quelle che hanno avuto un calo di fatturato. Inoltre, per dare respiro e prospettiva alle imprese vorremmo che per il 2021 vengano annullate Tari, Imu (spettanza comunale) e Tosap. Sarebbe un investimento per il futuro del territorio. Inoltre chiediamo una consultazione preventiva prima della pubblicazione dei bandi in sostegno alle imprese, in modo da non tagliare fuori fette importanti di vari settori”.
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