Christian: “Voglio dirvi grazie, non mi sono mai sentito solo. Tornerò a camminare e allenarmi”
La lettera di gratitudine verso tutti scritta da Christian a tre mesi dall'incidente: "Non vedo perché non dovrei considerarmi fortunato e grato alla vita quando novecentomilanovecentonovantanove persone nella mia situazione non ce l'hanno fatta"
di Christian
In questi giorni ho avuto molto tempo per pensare e sinceramente non saprei da dove partire, quindi comincerò dicendovi che il 12 agosto sono tre mesi dal giorno dell’incidente. Mi sento bene, le mie condizioni fisiche sono perfette eccetto la gamba sinistra che ha ancora qualche strascico di un’infezione con la quale combatto da ormai due mesi. Comunque, a breve anche questa battaglia sarà vinta e mi troverò nelle condizioni di poter cominciare a riprendermi la mia vita, come voglio io. Tornerò ad allenarmi, a camminare, a correre. Certo ci vorrà del tempo ma quel che mi è successo mi ha insegnato ad essere paziente e a capire che è bene non fare mai il passo più lungo della gamba… giusto per rimanere in tema. Con gli obbiettivi che mi sono prefissato non posso stare con le mani in mano ma anche correre troppo può diventare un problema, soprattutto perché ciò che sto per affrontare è qualcosa alla quale nessuno si è mai preparato nella vita e una cosa è certa, non sarà una passeggiata. Però non sono solo, non lo sono mai stato e credo che questa sia la frase fulcro di quel che sto scrivendo. Sin dal primo giorno, anzi direi sin dal primo istante di quel cambiamento radicale nella mia vita non mi sono mai sentito solo, nemmeno se ero l’unico all’interno della stanza. Questo grazie a te, proprio tu che stai leggendo questa lettera.
Grazie per avermi salvato.
Grazie per esserti preso cura di me.
Grazie per la donazione.
Grazie per essere venuto sotto la finestra dell’ospedale.
Grazie per aver sostenuto la mia famiglia.
Grazie perché quando nessuno pensava ce la facessi, tu l’hai fatto.
Grazie per avermi fatto vivere il rientro a casa più caloroso che mai potrò più vivere.
Grazie per la tua forza.
Grazie per aver fatto conoscere la mia storia.
Grazie per avermi fatto sentire un eroe.
Grazie per avermi anche solo pensato.
Grazie per la pacca sulla spalla che mi dai quando mi incontri per la strada.
Grazie per il bacio che mi dai sulla testa tutte le volte che saliamo la salita del garage.
Grazie perché nonostante io abbia dimostrato a tutti la mia maturità, mi chiamerai sempre “cucciolino”.
Tutti mi dicono grazie per la forza dimostrata non capendo che la mia forza in parte è anche la loro. Tutti mi dicono che sono un esempio vivente quando io sono solo la risultante dell’esempio che tutte le persone statemi vicino hanno dato sia al mondo che a loro stesse. Certo anche io c’ho messo del mio non lo nego, ma quando ti dicono che il tuo caso è considerato clinicamente impossibile, non capisco perché non dovrei essere felice e pieno di energia. Non vedo perché non dovrei considerarmi fortunato e grato alla vita quando novecentomilanovecentonovantanove persone nella mia situazione non ce l’hanno fatta. Non vedo come qualcosa mi possa far paura, non avendo più paura di morire, nonostante siano solo tre mesi che ho capito il vero significato di “vivere”. Non vedo perché quando tutti mi dicono grazie per quel che sto facendo non dovrei rispondere con un secondo grazie e non con un prego. Quindi vorrei concludere questa piccola lettera di ringraziamento dicendo che ho ben chiari i miei obbiettivi e che darò fondo a tutte le mie energie per arrivare dove la mia immaginazione non ha limiti, ma non prometto nulla a nessuno, prometto però che non lo farò solo per me, non lo farò solo per chi mi è stato accanto, lo farò anche per chi fisicamente non è potuto essere presente, anche per chi timidamente mi tifa senza far sentire la sua voce… ma soprattutto lo farò per chi non ce la sta facendo, per chi si sta arrendendo. Sarà per chi come me non è stato quell’uno su un milione, per chi non ce l’ha fatta, sarà per tutti. È una promessa.
* riceviamo e pubblichiamo la lettera di gratitudine inviata da Christian il 13 agosto a tre mesi dall’incidente
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