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Torna con 4 giorni il Festival Hevalen dal 12 al 15 ottobre alla Bottega del Caffè

Martedì 10 Ottobre 2023 — 17:59

Jacopo Simonetti, presidente dell’Associazione Heval: “Il Festival nasce con l’obiettivo di raccontare la realtà che ci circonda per dimostrare che immaginari spesso definiti utopici sono in realtà possibili, dobbiamo continuare a sognare e lavorare per un cambiamento”

Al via da giovedì 12 ottobre fino a domenica 15 ottobre, a Livorno, la seconda edizione dell’Hevalen Festival. Jacopo Simonetti, presidente dell’Associazione Heval: “Il Festival nasce con l’obiettivo di raccontare la realtà che ci circonda per dimostrare che immaginari spesso definiti utopici sono in realtà possibili, dobbiamo continuare a sognare e lavorare per un cambiamento”.
Curato dall’Associazione di Promozione Sociale Heval, il festival si terrà nei giorni di giovedì, venerdì e sabato nei locali della Bottega del Caffè in viale Caprera 35 (dalle 17 alle 24) e la domenica alla Casa del Popolo in via Mentana 13 (dalle 14 alle 23).
Il festival è intitolato “vogliamo solo un mondo migliore”, perché è di questo concetto che vogliamo parlare.
Delle belle idee e delle belle esperienze che ci circondano, delle lotte che hanno portato miglioramenti nella società. Aggiungono gli attivisti e le attiviste della Casa del Popolo: “Viviamo in un contesto estremamente individualista, ma vogliamo mandare un segnale di controtendenza, diventare un punto di riferimento cittadinanza tutta, dove le energie migliori della città si ritrovano per costruire insieme un percorso che nasca dal basso, dall’incontro e dai bisogni comuni. Con questo sentimento abbiamo iniziato a pensare al festival”.

Vogliamo che le belle idee e le belle esperienze di cui parlavamo prima -troppo spesso ancora delle “rare eccezioni”- siano la nuova normalità, il nostro futuro, fatto da una vasta rete di spazi pubblici che stimolino la partecipazione, la cultura, l’autoformazione; spazi gestiti dal territorio stesso, dalla comunità, che per natura fa della cooperazione il proprio valore fondante (limitando la competizione solo alle partitine di calcetto). Vogliamo normalizzare il desiderio di cambiamento”.

La prima edizione di due anni fa vide una partecipazione che superò le 700 presenze in tre giorni, in uno scenario come quello di piazza XX, dove alla narrazione della sicurezza con le telecamere noi rispondemmo con cultura e partecipazione. E funzionò molto bene.

Questa edizione invece è pensata per uscire dal nostro quartiere, dove da ormai tre anni con la Casa del Popolo portiamo avanti attività mutualistiche come il doposcuola, e dove lavoriamo in sinergia con altre associazioni e spazi nel progetto del “Nuevo Barrio”, che racchiude tutte le realtà che da anni lavorano sul territorio del quartiere Garibaldi.

Crediamo che la nostra città abbia bisogno di un segnale forte di rottura con il passato per organizzare al meglio il futuro: cambiamenti climatici, distruzione dello stato sociale e privatizzazioni in ogni settore sono ormai la normalità e a noi questo dato fa paura, perché in totale scontro con quello che consideriamo l’obiettivo più importante di chi svolge attività politiche e sociali: pensare al benessere collettivo.

A tutti e tutte coloro che riescono ad immaginare un futuro diverso e migliore, e anche a quelli e quelle che non riescono perché alienati dalla società individualista da cui siamo circondati, questo festival è per voi.

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