Teatro. “Uno sguardo dal ponte”, quando i migranti eravamo noi
Uno sguardo dal ponte” con le regia di Marco Conte, va in scena al teatro Enzina Conte del Centro Vertigo venerdì 8 marzo alle 21, sabato 9 alle 21 e domenica 10 alle 17 con replica sabato 16 alle 21
Dopo il capolavoro di Ibsen “Il Costruttore Solness” la compagnia Vertigo propone un altro cult teatrale: “Uno sguardo dal ponte” di Arthur Miller autore controverso della drammaturgia americana, più volte accusato di essere comunista per le sue idee a favore dei più deboli e per il suo atteggiamento critico nei confronti della società capitalistica americana. “Uno sguardo dal ponte” trae origine da un fatto realmente accaduto che turbò a lungo Miller finché non sentì la necessità impellente di scrivere un testo teatrale. Il tema parte dalla condizione dei migranti clandestini italiani negli anni ‘50. Ma all’interno di questo, si racconta di un amore malato. L’amore malato di un uomo Eddie Carbone, portuale newyorchese, che vive a Brooklyn con la moglie Beatrice e la nipote diciottenne Catherine. Nipote della moglie, orfana dei genitori, Catherine con il passare degli anni suscita in Eddie qualcosa di morboso che va oltre l’affetto padre figlia o zio e nipote, si profila una passione, un tormento che porta Eddy alla perdizione.
Vittima della propria ossessione, quando ospita a casa sua Marco e Rodolfo, parenti della moglie e immigrati clandestinamente dalla Sicilia, non riesce a sopportare che tra la nipote e Rodolfo nasca un reciproco interesse e si convince che il giovane, arrivato come clandestino, stia cercando di farsi sposare solo per ottenere la cittadinanza americana. “Uno sguardo dal ponte” con le regia di Marco Conte, va in scena al teatro Enzina Conte del Centro Vertigo venerdì 8 marzo alle 21, sabato 9 alle 21 e domenica 10 alle 17 con replica sabato 16 alle 21. In scena Fabio Favilli , Benedetta Calogero, Anna Arbore, Claudio Rusconi, Emilio Raspollini, Marco Conte, Diego Bellettini, Francesco Carrieri, Leonardo Demi, Kevin Luzon Fernandez. luci: Ugo Zammit, Luigi Liberti, scenografia: Patrizia Coli, Audio: Roberto Pacini , collaborazione artistica Agniezska Pietkiewicz, Sergio Brunetti. Costumi:Barbara Pettinati.
Per info: 0586-21.01.20
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