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Sinfonico Honolulu torna al The Cage

Sabato 2 Marzo 2019 — 00:40

Il Sinfonico Honolulu, la prima orchestra italiana a base di ukulele, torna al The Cage. Lo farà sabato 2 marzo con una ventata di novità scaturita dall’uscita del nuovo disco a fine 2018

Il Sinfonico Honolulu, la prima orchestra italiana a base di ukulele, torna al The Cage. Lo farà sabato 2 marzo con una ventata di novità scaturita dall’uscita del nuovo disco a fine 2018. Si chiama “Thousand souls of revolution” e segna un salto in avanti nella storia della superband livornese, oggi formata da 9 elementi, che sono: Filippo Cevenini (ukulele ed effetti), Steve Sperguenzie (lead vocal), Gianluca Milanese (ukulele baritono e cori), Pippo Papucci (basso e cori), Leonardo Frangioni (ukulele solista e cori), Simone Ghiani (batteria), Matteo Bragagni (ukulele e cori), Francesco Damiani (ukulele e cori) e Luigi Iasilli (ukulele punk e cori). Tutti sul palco per una carica di adrenalina e ritmo che pescano direttamente dal rock internazionale, ma la grande novità è che il suono dell’ukulele incontra l’elettronica: ne nasce un connubio tutto da scoprire dal vivo. Così il Sinfonico si conferma precursore, restando fedele alla sua natura, intimamente legata a quell’ammaliante strumento hawaiano che da sempre segna la cifra del gruppo capitanato da Steve Sperguenzie. Dopo una fase caratterizzata dal cantato in italiano e suggellata con il precedente album “Il Sorpasso” (2015), con “Thousand souls of revolution” (la cui cover è un omaggio al mitico Elvis Presley), la band torna all’inglese e abbraccia la new wave, il punk e, appunto, l’elettronica. Il disco è nato dalla “rilettura” di 12 brani che, in passato, sono stati epici ma che, purtroppo, non girano più in radio e nel mainstream; veri esempi di arte e, al tempo stesso, di resistenza assoluta nei confronti di un gusto effimero e vacuo, che si è sviluppato in seguito. Le canzoni scelte fanno già parte di un bene collettivo passato e il Sinfonico Honolulu, riproponendole appunto in chiave “Sinfonica”, vuole ridare loro l’attenzione che meritano, perché tornino a essere un bene collettivo presente. Una carrellata di supergruppi che dai ‘70 e ‘80 hanno proseguito e disegnato un profilo artistico attingendo a piene mani nella filosofia “loureediana”: Johnny Rotten con i PIL, Ramones, Stranglers, Joy Division, Echo & the Bunnymen, Cure, Inxs, Fine Young Cannibal, Ultravox, Julian Cope, Depeche Mode e, si citano, i recenti The Black Keys con la felice “Lonely Boy”. Toni dolci e armoniosi si amalgamano con il punk e con l’eleganza con cui la band sale sul palco, in giacca e cravatta, ma con un’incontenibile energia che esplode sin dalle prime note. Il concerto del Sinfonico Honolulu inizierà alle ore 22.30 (porte aperte alle 22) con ingresso a 10 euro + d.p.. Dopo il concerto, la notte prosegue come sempre con My Generation – Cage Night Party a ingresso libero riservato ai nati dal 2001 in poi.

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