#Siamopari, incontro al Centro Donna
Si svolgerà venerdì 22 novembre alle 17 al Centro Donna del Comune di Livorno, in via Strozzi, 3, l'incontro organizzato dal PD di Livorno #Siamopari, sul divario retributivo di genere
Si svolgerà venerdì 22 novembre alle 17 al Centro Donna del Comune di Livorno, in via Strozzi, 3, l’incontro organizzato dal PD di Livorno #Siamopari, sul divario retributivo di genere.
Se ne parlerà con l’On. Chiara Gribaudo del Partito Democratico, firmataria di una Pdl sul genderpaygap depositata nell’ottobre scorso alla Camera dei Deputati, Maria Grazia Maestrelli, Consigliera di Parità della Regione Toscana il cui Consiglio Regionale ha approvato, sempre nell’ottobre scorso, una risoluzione per ridurre il divario retributivo di genere, Arturo Marzano, Delegato alle questioni di genere e alle Pari Opportunità dell’Università di Pisa alla sua prima uscita pubblica, Patrizia Villa Segretaria Confederale CGIL con delega anche alle Pari Opportunità.
Introdurrà il dibattito Monica Mannucci vice sindaca del Comune di Livorno, parteciperà Francesca Cecchi presidente della VIII Commissione Consiliare Diritti, Pari Opportunità, Differenze di Genere del Comune di Livorno, modererà l’incontro Elina Pellegrini, Responsabile politiche di genere e giovanile dell’UC del PD di Livorno.
In un paese, l’Italia, nel quale una donna su due (tra i 15 e i 64 anni) non lavora, il dato occupazionale è allarmante come dimostrano i dati Istat relativi al primo semestre 2019. Dietro di noi, in Europa, solamente la Grecia.
In un paese in cui le donne guadagnano il 16% in meno degli uomini, il #genderpaygap – la differenza nella retribuzione fra uomo e donna a parità di mansione e di ore lavorate – è ancora troppo alto; e nella classifica internazionale del World Economic Forum siamo diventati 82esimi su 144 nel Global gender gap report.
C’è un modo semplice di spiegare il gender pay gap: lo scorso 4 novembre è stato l’#EqualPayDay: una iniziativa promossa dall’UE per sensibilizzare sul divario retributivo di genere: è come se le donne, dal 4 novembre al 31/12 lavorassero gratis.
Gli uomini hanno già ricevuto a quella data quanto le loro compagne riceveranno a fine anno. Questa disuguaglianza deve finire.
Consapevoli che non basterà una legge a risolvere i problemi e garantire tutti i diritti delle donne italiane, ma che servirà lavorare insieme su congedi parentali, diritti della maternità e della genitorialità, istruzione, cultura perché questa battaglia è soprattutto culturale e la trasparenza è l’arma con cui deve essere combattuta.
Mettere al centro i diritti del lavoro vuol dire mettere al centro i diritti della persona, intesi come diritti universali e indivisibili di cittadinanza.
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