Racconti di Altre Danze, sabato “Ec(g)osystem” di e con Charlotte Zerbey
Foto di Enrico Gallina, concesse dall'Ufficio Stampa del Festival alla stampa
Doppio appuntamento serale per il quarto appuntamento del Festival Racconti di Altre Danze dedicato a spettacoli, workshop, incontri e pratiche di danza contemporanea, pensato, creato e diretto dalla sua nascita nel 2017 a oggi da Chelo Zoppi ed Elena Giannotti
Doppio appuntamento serale per il quarto appuntamento del Festival Racconti di Altre Danze dedicato a spettacoli, workshop, incontri e pratiche di danza contemporanea, pensato, creato e diretto dalla sua nascita nel 2017 a oggi da Chelo Zoppi ed Elena Giannotti.
Allo Spazio Atelier delle Arti (via Masini, 3) alle ore 21 di sabato 21 ottobre, andrà in scena “Ec(g)osystem“, performance di e con Charlotte Zerbey.
Ispirato alla teoria della “Grammatica Universale” di Noam Chomsky, questa danza-concerto specula sull’idea del linguaggio in gran parte naturale e innato. Chomsky collega la nascita e lo sviluppo della capacità comunicativa umana alla “creatività”, prima che ai processi di adattamento per la sopravvivenza della specie. L’abilità artistico/creativa a cui fa riferimento Chomsky, si evidenzia anche nell’illimitata pratica dell’interpretazione intellettiva in generale che precede e domina l’acquisizione passiva degli strumenti della comunicazione (il linguaggio in senso stretto). Ec(g)osystem parte da qui: da come un bambino che via via acquisisce un vocabolario individuale, sia improvvisamente e autonomamente in grado di sviluppare combinazioni appropriate (e via via linguisticamente coerenti) in risposta a particolari circostanze di relazione. Si estende questo discorso all’attualità, ai contesti storico-culturali, alle innovazioni che emergono dai flussi di coscienza e, in alcuni casi, alle espressioni poetiche. Musica di Spartaco Cortesi, Luci Vincenzo Alterini. La produzione è di Company Blu.
Di seguito, alle ore 21.45, la serata prosegue con una performance di e con Alessandro Certini (in collaborazione per i testi con Matteo Siracusano) dal titolo “Te-altro”. Musica di Piero Corso e luci di Vincenzo Alterini.
Danza e parola si sovrappongono e si alimentano a vicenda fino a superare il senso diretto delle frasi e dei gesti, con una riflessione ironica sul “niente” del teatro. Un tentativo di fermare il terrificante pensiero del tempo e fermarne, almeno sulla scena, l’inesorabile passaggio. Partiamo dall’affermazione del corpo che danza per trascendere l’instabilità sfuggente dell’esserci ed uscire dalla sicura caverna del “noi” rituale.
“Racconti di Altre Danze nasce da un incontro generazionale – ha detto Chelo Zoppi – quello tra me ed Elena Giannotti che è stata mia allieva e senza la quale il Festival non ci sarebbe. Differenti generazioni, ma accomunate dalla stessa idea rispetto al ruolo dell’arte contemporanea in generale, e nello specifico, relativo ai loro percorsi artistici e professionali, della danza nella crescita umana e culturale di un territorio. Una visione condivisa che individua nel senso di comunità, e nei percorsi che lo favoriscono, uno degli obiettivi fondanti del progetto. La bellezza del Festival sta nel fatto che nonostante si tratti di spettacoli di danza, la musica svolge un ruolo fondamentale e viene creata sul momento”.
Informazioni
Gli spettacoli di Racconti di Altre Danze sono a pagamento. Prenotazione obbligatoria chiamando il 338 43 22616 scrivendo ad [email protected].
I biglietti possono essere acquistati direttamente sul posto il giorno dell’evento.
[email protected] – 0586 882319 – e anche sul sito www.raccontidialtredanze.it.
Atelier Delle Arti
Atelier delle arti fondata da Chelo Zoppi dal 1985, da anni lavora nell’ambito del nuovi linguaggi del contemporaneo affiancando all’investimento ed il reperimento di risorse pubbliche, legate alla attività di formazione di base e di settore e produzione di spettacoli, percorsi di coprogettazione con gli enti locali, come il Comune di Livorno, che dal 2017 sostiene RAD, con gli istituti scolastici, e intercettando finanziameti privati (Fondazione Livorno)
Dal punto di vista progettuale ha instaurato una collaborazione continuativa con Accademia dell’arte del gesto di Virgilio Sieni, il Polo Museale e Biblioteche, ISIS Niccolini Palli, Università di Pisa Facoltà Civiltà e forme del Sapere, Istituto Superiore Musicale P.Mascagni, Fondazione Teatro Goldoni, Nuovo teatro delle Commedie, Coop Itinera.
Dal 2017, anche alla luce della riforma del terzo settore Atelier delle Arti si è strutturata al suo interno creando uno staff stabile che segue la progettazione e la realizzazione delle attività dell’impresa, sia quelle legate al festival che alle altre progettualità in campo. Lo staff è formato dalle due direttrici artistiche e da due persone che si occupano della progettazione e dell’organizzazione e da un responsabile tecnico che lavora in maniera continuativa alla progettualità dell’associazione.
Contestualmente, si avvia il processo di costituzione del Collettivo_A, strumento produttivo dell’Associazione che apre a tutti gli artisti interessati a un percorso di ricerca sui linguaggi del contemporaneo.
Operando la nostra associazione in un settore, quello culturale, ritenuto strategico e trasversale per il raggiungimento degli obiettivi di Agenda 2030, cerchiamo di attuare delle scelte che siano in linea con quanto promosso dall’Unione Europea.
Al nostro interno operiamo politiche di Parità di Genere, con uno staff prevalente al femminile, di inclusione attraverso proposte di attività rivolte anche a categorie fragili, e applichiamo una politica di costi delle proposte contenuti per favorire l’accesso anche alle classi meno abbienti per la Riduzione delle Disuguaglianze.
Nelle nostre attività sono centrali le tematiche della rigenerazione urbana attraverso i linguaggi contemporanei e della creazione di comunità che guardino alla cura e all’accoglienza dell’altro e alla crescita culturale che si riconoscono negli obiettivi delle Città e Comunità Sostenibili, e Salute e Benessere.
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