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Per la prima volta al Goldoni la Messa da Requiem di Verdi

Mercoledì 23 Ottobre 2024 — 11:54

È un debutto assoluto per il Goldoni e più in generale per i teatri livornesi: nel 150° anniversario della sua prima rappresentazione, sabato 26 ottobre, alle ore 21 ed in replica domenica 27 alle ore 17, sarà eseguita per la prima volta la Messa da Requiem di Giuseppe Verdi

È un debutto assoluto per il Goldoni e più in generale per i teatri livornesi: nel 150° anniversario della sua prima rappresentazione, sabato 26 ottobre, alle ore 21 ed in replica domenica 27 alle ore 17, sarà eseguita per la prima volta la Messa da Requiem di Giuseppe Verdi, uno dei più grandi e sentiti capolavori del Cigno di Busseto, che fino ad oggi aveva avuto un’unica esecuzione nella città di Livorno, ma all’aperto, l’8 luglio 1986 a Villa Mimbelli. Sarà quest’opera monumentale, pervasa da enorme drammaticità e da una teatralità di incredibile forza, ad inaugurare la stagione lirica 2024-25, con l’adeguata formazione artistica richiesta per la sua esecuzione: 150 gli artisti che saranno impegnati sul palcoscenico, a cominciare dal direttore principale dell’Orchestra Teatro Goldoni, il M° Eric Lederhandler, i solisti Marianna Mappa soprano, Irene Molinari mezzosoprano, Raffaele Tassone tenore e Yongheng Dong basso, con 60 professori d’orchestra ed un doppio Coro del Goldoni preparato dal M° Maurizio Preziosi.

La Messa debuttò a Milano nella chiesa di San Marco il 22 maggio 1874, ad un anno esatto dalla scomparsa di Alessandro Manzoni, per il quale era stata scritta e dedicata, con lo stesso Verdi nella veste di direttore d’orchestra. L’opera, composta dal musicista di Busseto già settantenne, seppe impressionare e conquistare il pubblico con la sua incredibile bellezza, un capolavoro capace di far vibrare pubblico ed orchestra sull’onda delle emozioni, con i suoi ritmi poderosi e meravigliose melodie. Se l’intento celebrativo e commemorativo è stato dunque l’avvio che ha portato Verdi nella sua piena maturità a scrivere la Messa da Requiem, con quest’opera ha anche consegnato alla coscienza individuale e collettiva una profonda riflessione sul mistero della morte e dell’eternità. Dai quasi impercettibili arpeggi di violoncello che introducono l’iniziale “Requiem aeternam dona eis, Domine”, alle conclusive e quasi disperate invocazioni di salvezza (“Libera me, Domine, de morte aeterna”), tutta la Messa è profondamente intrisa dalla paura dell’Uomo che avverte la sua limitatezza terrena e solitudine in prossimità della sua fine (“Povero me, che cosa dirò allora? Quale protettore invocherò?”). La Messa è così un continuo, profondo interrogativo dell’uomo sulla sua sorte finale tra dubbi, tensioni, slanci e preghiere. Verdi non era certo un uomo di Fede, non lo fu mai per tutta la vita, ma questo non gli impedì di affrontare e confrontarsi nelle sue opere con i profondi temi legati al Sacro, di cui la Messa da Requiem rappresenta il suo più alto esempio e che lo vedrà, proprio negli ultimi anni della sua vita (1898) licenziare quattro Pezzi Sacri. Proporre finalmente all’ascolto questo capolavoro nello storico Teatro della città risponde così ad un bisogno culturale non più rinviabile e segna un ulteriore passo nella maturazione e crescita del complesso orchestrale del Teatro Goldoni impostosi in pochi anni all’attenzione del pubblico, che sempre più numeroso e partecipe lo segue nei numerosi concerti della stagione sinfonica; Orchestra che con il suo lavoro porta sempre più frequentemente il nome del Teatro e della città di Livorno anche oltre i confini regionali e nazionali (in gennaio sarà in Arabia Saudita).

“Oltre alle motivazioni artistichedicono dal Goldoni c’è sembrato quanto mai opportuno aprire la stagione lirica con quest’opera, soprattutto in un periodo come il nostro, segnato da guerre e conflitti sanguinosi: quei fortissimi e ripetuti terribili accenti del “Dies irae” (i Giorni dell’ira) del Giudizio finale che ridurranno “il mondo in cenere”, attraversano con potenza e drammaticità tutta la partitura e sono oggi più che mai un monito su un futuro quanto mai incerto e minaccioso”. La rappresentazione di sabato 26 è in abbonamento per la stagione lirica; sia per questa che per la replica pomeridiana di domenica (fuori abbonamento), sono disponibili biglietti in tutti gli ordini in vendita presso il botteghino del Goldoni il martedì e giovedì ore 10/13 e il mercoledì, venerdì e sabato ore 16.30/19.30; nei giorni di spettacolo la biglietteria aprirà due ore prima dell’inizio. Prezzi: I Settore € 20 – II Settore € 15 – Loggione € 10 – Under 20 € 10 (in ogni settore). Vendita online su goldoniteatro.it e ticketone.it

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