Pci, il ministro Orlando al Goldoni per l’evento clou delle iniziative
Alla presenza del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali sarà presentato il libro fotografico “In movimento e in posa. Album dei comunisti italiani”
Sabato 15 gennaio, al Teatro Goldoni, giornata clou della manifestazione che chiude le celebrazioni per i 100 anni dalla nascita, a Livorno, il 21 gennaio 1921, del Partito Comunista italiano. Iniziativa promossa dal Comune di Livorno con il contributo della Regione Toscana, in collaborazione con la Fondazione Gramsci di Roma, la Fondazione Teatro Goldoni e il Cinema Teatro 4Mori di Livorno e con l’ideazione e l’organizzazione generale di Villaggio Globale International. La mattina (ore 11.00) alla presenza dell’Onorevole Andrea Orlando, Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, sarà presentato il libro fotografico “In movimento e in posa. Album dei comunisti italiani”, edito da Marsilio Editori e dalla Fondazione Gramsci di Roma a cura di Marco Delogu e Francesco Giasi.
In libreria dal 30 settembre 2021, il libro raccoglie 200 immagini, alcune inedite e molte sconosciute, rintracciate in numerosi, diversi archivi, che restituiscono la storia del PCI ed innumerevoli tratti del Novecento italiano. Un libro che, grazie alla presenza delle maggiori firme della fotografia italiana e internazionale del XX secolo e nel contempo di scatti anonimi di militanti e gente comune, è anche l’occasione per indagare l’altalenante rapporto che il PCI ebbe con questo straordinario mezzo espressivo. Presenteranno il volume i curatori, il fotografo Marco Delogu e Francesco Giasi, Direttore della Fondazione Gramsci, con la moderazione della giornalista e sceneggiatrice Didi Gnocchi. Accanto al ministro Orlando, il sindaco di Livorno Luca Salvetti e l’assessore alla Cultura Simone Lenzi. Con l’occasione, sarà presentato anche il libro dell’Istoreco di Livorno “PCI in Toscana dalla liberazione allo scioglimento. Racconto per immagini”, con la curatrice del volume Catia Sonetti.
Nel pomeriggio prosegue la maratona cinematografica, con “Lettera aperta a un giornale della sera” (’73) di F. Maselli (ore 16.00 – 18.00), una commedia che vede come protagonisti un gruppo di intellettuali comunisti rivoluzionali a parole, ma perfettamente inseriti nel sistema di cui godono vantaggi e condividono vizi. Segue “Verso sera” (’90) di Francesca Archibugi, (ore 18.10 – 19.55) film drammatico in cui Ludovico Bruschi, professore universitario in pensione e comunista “aristocratico”, si trova a doversi confrontare con la ex compagna del figlio Stella, ventitreenne comunista aggressiva e ostentatamente ignorante.
Altro atteso appuntamento, in serata, sarà invece (ore 20.00 – 21.00) la preview del filmato inedito “I comunisti e la cultura (1921-1989)”, documentario prodotto da Didi Gnocchi per 3D Produzioni, con il sostegno e la promozione del Comune di Livorno, il contributo della Regione Toscana e la collaborazione di Villaggio Globale International, che vede il giornalista Laurenzo Ticca come autore. Il docufilm propone una serie di interviste realizzate appositamente a importanti personalità – politici, storici, giornalisti, artisti, registi, cantautori, critici d’arte come Aldo Tortorella, Camilla Ravera, Giuliano Montaldo, Duccio Trombadori, Albertina Vittoria, Francesco Giasi, Luciana Castellina, Ermanno Taviani, Sergio Staino, Massimo D’Alema, Giovanna Marini, Marcello Flores, Paolo Pietrangeli – nonché materiale di repertorio di Pierpaolo Pasolini, Emanuele Macaluso, Alfredo Reichlin, Palmiro Togliatti, Lucio Magri.
Chiude la manifestazione (ore 21.15 – 23.25) il film “Mimì metallurgico ferito nell’onore” di Lina Wertmuller, recentemente scomparsa: è la storia di Mimì, un manovale catanese da sempre fortemente attratto dagli ideali di sinistra e insofferente alla mafia che spadroneggia incontrastata nella sua terra. Mimì perde il posto di lavoro nella cava di zolfo per aver dato il proprio voto al candidato sindaco del PCI, anziché a quello colluso e spalleggiato dalla locale cosca. Senza impiego e senza qualsiasi altra possibilità di lavoro in città, Mimì è dunque costretto, al pari di tanti altri emigranti meridionali, a partire alla volta di Torino. Un’abbuffata di grande cinema, la riflessione su un tema e su protagonisti della storia recente del nostro Paese, per riflettere sull’oggi e sul futuro.
Ingresso gratuito. Prenotazione consigliata su [email protected]
Necessario il Green Pass rinforzato e la mascherina Ffp2
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