Nuovo Sindacato Carabinieri, successo per il convegno “Il mobbing nelle forze dell’ordine”
NSC si è rivolta nuovamente a dei professionisti per individuare dei punti su cui intervenire per studiare i fenomeni che influiscono sulla qualità della vita dei Carabinieri e contestualmente proporre, attraverso un confronto democratico, soluzioni per la tutela dei diritti dei Carabinieri la salvaguardia dell’Istituzione Arma
Il Nuovo Sindacato Carabinieri è nato nel 2019 a seguito della storica sentenza 120/2018 della Corte Costituzionale, che fa ha fatto venire meno per i militari il divieto di creare associazioni a carattere sindacale. Una grande apertura che ha dato luogo ad un processo di democratizzazione e ha visto un cambiamento epocale visto che per i militari l’unico istituto previsto a tutela dei loro diritti era quello della Rappresentanza Militare interno all’amministrazione – e quindi al datore di lavoro – e da essa sovvenzionato, nato alla fine degli anni 1970. NSC, in qualità di associazione professionale a carattere sindacale, è un’associazione privata composta da carabinieri in servizio che si autofinanzia, non è soggetta a vincoli gerarchici e costituisce controparte del datore di lavoro. Finalmente, anche i carabinieri possono parlare e rappresentare le criticità della loro professione e del loro ambiente lavorativo, rivolgendosi anche alla stampa se necessario. Ciò era impensabile fino a tre anni fa.
Con il convegno tenutosi il pomeriggio del 14 maggio nei locali del Museo di Storia Naturale del Mediterraneo dal titolo: “Il mobbing nelle forze dell’ordine – Analisi e prevenzione” con il patrocinio della Provincia di Livorno e organizzato dalla Segreteria Regionale Toscana del Nuovo Sindacato Carabinieri composta da Nizar Bensellam Akalay, Segretario Regione Toscana e Costantino Fiori, Segretario Regionale Aggiunto della Toscana e ideatore dell’evento, NSC si è rivolta nuovamente a dei professionisti per individuare dei punti su cui intervenire per studiare i fenomeni che influiscono sulla qualità della vita dei Carabinieri e contestualmente proporre, attraverso un confronto democratico, soluzioni per la tutela dei diritti dei Carabinieri la salvaguardia dell’Istituzione Arma. L’evento è stato moderato dalla presidente NSC Monica Giorgi. Presente anche il colonnello dei carabinieri Sergio De Caprio, meglio conosciuto come Capitano Ultimo, uno degli uomini che nel 1993 arrestarono Totò Riina, il Capo dei Capi di Cosa Nostra.
“Aiutateci ad aiutare i nostri colleghi” è la richiesta che la moderatrice ha formulato ai relatori all’inizio del convegno, precisando che “Il mobbing è una condizione che provoca immensa sofferenza e la sensazione di vivere nell’ingiustizia. Un’imbarazzante sensazione, quest’ultima, per donne e uomini che lavorano al servizio della giustizia sociale e che sono abituati a riconoscere la prevaricazione, proprio perché la loro professione è aiutare coloro che sono prevaricati nel diritto”.
Qui di seguito l’elenco dei professionisti intervenuti con contributi di altissimo livello grazie alle loro specifiche competenze ed alla loro esperienza.
Graziano Lori – dal 1988 e si occupa di formazione destinata agli operatori di polizia. Da alcuni anni si occupa del disagio professionale e dello stress lavoro correlato relativo all’attività professionale degli operatori di polizia, sviluppando progetti di analisi, valutazione e sostegno psicologico, gestione dello stress post traumatico da eventi critici di servizio. È Presidente di Cerchio Blu, un’Associazione che aiuta gli operatori di polizia a gestire le conseguenze di un evento critico mettendo a disposizione il proprio personale esperto in modo trasversale e multidisciplinare, fornendo altresì supporto psicologico professionale.
Dott. Enzo Cordaro – Psicologo clinico e del lavoro ha diretto per circa 20 anni l’unità di psicologia del lavoro e il centro mobbing della asl ex Roma D (attuale Roma 3). Attualmente svolge attiva di consulenza per diverse aziende sanitarie per la prevenzione del disagio da lavoro. Presidente di due associazioni AIBEL E APOLIS entrambe impegnate nell’attività di ricerca e promozione del benessere organizzativo.
Gli psicologi Dott. Massimo Alagna e Dott. Antonello Calderaro, che collaborano con l’Associazione “Gli Amici di Daniele” fondata a Firenze da Alba Giovannetti a seguito del lutto per il figlio Daniele Da Col, che lavorava in Polizia Municipale a Firenze, un’associazione di volontariato che aiuta chi cerca solidarietà contro il mobbing, le vessazioni e il malessere nei luoghi di lavoro.
Renato Scalia – ha lavorato nella Polizia di Stato, ricoprendo incarichi alla DIGOS e alla Direzione investigativa antimafia. Attualmente svolge le attività di Consulente della Commissione parlamentare antimafia e di componente dell’Ufficio di presidenza della Fondazione Antonino Caponnetto. Di recente per Giunti ha pubblicato “Resistere”, una graphic novel che mostra la mafia nella sua quotidianità.
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